In fila per tagliarsi i capelli, al banco per un caffè: arrivano due stangate

In fila per tagliarsi i capelli, al banco per un caffè: arrivano due stangate
I CONTROLLIPADOVA In coda a farsi i capelli in uno spazio risicato. Oppure al bancone a bere un succo di frutta. Così li trova la task force delle forze dell'ordine tesa a...

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I CONTROLLI
PADOVA In coda a farsi i capelli in uno spazio risicato. Oppure al bancone a bere un succo di frutta. Così li trova la task force delle forze dell'ordine tesa a contrastare il coronavirus e ad incastrare quei commercianti che non rispettano le più elementari regole restrittive imposte dal Governo. Nelle ultime ore gli agenti delle Volanti della Questura hanno chiuso a Padova un negozio di parrucchiere mentre gli agenti della Polizia locale dei Pratiarcati hanno abbassato la saracinesca di un bar a Casalserugo.

A Padova gli agenti sono andati in via Donghi per un accertamento e hanno notato come all'interno del negozio di acconciature vi fossero numerose persone. Sono state contati una decina di stranieri, compresi tre dipendenti intenti ad effettuare un taglio. Il tutto all'interno di un locale di 20 metri quadrati. Al momento dell'accertamento il titolare dell'attività non era presente. Si tratta di un trentanovenne marocchino che è stato contattato per metterlo al corrente dell'attività in corso.
Il negozio è stato chiuso come previsto dalle restrizioni per cinque giorni con inevitabile multa al proprietario del negozio. Gli è stato contestato il mancato rispetto delle limitazioni sulla prevista capienza delle persone all'interno dell'esercizio commerciale. Uno dei clienti, un tunisino residente a Monselice ha preso 400 euro di multa perchè si trovava fuori comune senza una oggettiva necessità. Tra i clienti sono finiti nei guai altri due tunisini che sono stati trovati sprovvisti di documenti d'identità. Dagli accertamenti è emerso che uno di loro aveva fornito false generalità definendosi minorenne e per questo motivo è stato denunciato. I due stranieri privi di documenti sono stati messi a disposizione dell'Ufficio immigrazione e colpiti da decreto di espulsione.
Mano pesante sul fronte della prevenzione anche da parte degli agenti della Polizia locale dei Pratiarcati (Albignasego, Maserà, Casalserugo). Ieri mattina personale in borghese del Comando si è recato al bar Zelig di via Cavour a Casalserugo. C'è voluto poco a capire che i gestori cinesi fornivano da bere ai clienti anche all'interno del locale, nonostante le consumazioni possano essere vendute solo per asporto. Gli agenti del comandante Daniele De Sanctis a quel punto si sono presentati e hanno verbalizzato il titolare con 400 euro di multa con contestuale sospensione dell'attività per cinque giorni. Il commento del sindaco di Casalserugo Matteo Cecchinato: «Ringrazio le forze dell'ordine per il loro prezioso servizio. Siamo in un momento di oggettiva emergenza ed è fondamentale mettere in atto comportamenti che non vadano a pregiudicare la salute della nostra collettività». E' il quarto bar in pochi giorni chiuso dalla Locale dei Pratiarcati. In precedenza il provvedimento aveva riguardato tre locali di Albignasego.

Cesare Arcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino