ASOLO Villa d'Asolo concede il bis nel 27. Palio di Asolo che raddoppia anche nel femminile (insieme a Ca' Giupponi). Nel Palio dei 100 Orizzonti invece trionfa Montebelluna...
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Villa d'Asolo concede il bis nel 27. Palio di Asolo che raddoppia anche nel femminile (insieme a Ca' Giupponi). Nel Palio dei 100 Orizzonti invece trionfa Montebelluna mentre nel femminile vince Maser. Il tutto davanti a più di 5mila spettatori hanno preferito l'incantevole Borgo Pedemontana alle assolate spiagge di Jesolo per passare la domenica. Un palio avvincente che quest'anno dopo almeno tre anni di stanca ha visto il ritorno massiccio di tanti spettatori che hanno seguito la gara anche lungo il percorso. La giornata di ieri è stata l'apoteosi finale di una kermesse iniziata venerdì e che ha messo in risalto la storia e le tradizioni medievali asolane. Il palio è la punta dell'iceberg visto che vuole ricordare l'entrata della regina Cornaro su una biga trainata da cavalli nel borgo asolano. Storia, tradizione, festa ma anche competizione arricchita dal Palio dei 100 Orizzonti dove competono i comuni pedemontani: in tutto ben 11 con più di un centinaio di atleti. Partenza a Casella d'Asolo ed arrivo dopo circa 2 km davanti al Muncipio a Palazzo Beltramini. Folla osannante, atleti e tifosi multicolori, tifo da stadio per tutte le squadre partecipanti. Al termine il classico bagno sulla fontana a sancire definitivamente la fine della competizione. Soddisfatto il sindaco Mauro Migliorini che ha premiato i vincitori: «Quest'anno abbiamo avuto una delle edizioni più partecipate. Un plauso agli organizzatori, Pro loco e ente palio, e agli sponsor che hanno dato vita a questo momento importante di aggregazione tra i giovani della Pedemontana». Tra i vincitori la piccola frazione di Villa d'Asolo che ha vinto il maschile e femminile; il capomastro Enrico Cremasco insieme allo storico Roger Colla: «Abbiamo fatto la doppietta: questa è una grande vittoria. La dedichiamo a noi stessi ringraziando la Pro loco ed il gruppo Alpini che fanno tanto per noi».
Gabriele Zanchin
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Il Gazzettino