In aumento i tumori nei ragazzi

In aumento i tumori nei ragazzi
PORDENONE - (al.co.) Leucemie, linfomi, tumori ai muscoli e alle ossa....

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PORDENONE - (al.co.) Leucemie, linfomi, tumori ai muscoli e alle ossa. Senza dimenticare quelli cerebrali. Sono soltanto alcuni dei tumori maggiormente riscontrati tra i giovani: la maggior parte eccetto la leucemia che viene curata al Burlo di Trieste o nei reparti di pediatria degli ospedali di Udine e Pordenone (ad Aviano vengono somministrate cure palliative e praticata la radioterapia, ndr) vengono trattati al Cro di Aviano dove si stima che ogni anni ci siano più di 60 nuovi casi che vanno ad aggiungersi a quelli già in trattamento. Arrivano da tutta Italia nella struttura della Pedemontana: dalla Sicilia alla Campania, dal Piemonte alla Toscana. Nell'Area giovani del Cro accedono malati oncologici di età compresa tra i 13 e i 26 anni. «Da noi giungono soprattutto ragazzi sottolinea Maurizio Mascarin, responsabile dell'Area Giovani colpiti da forme tumorali rare o che altri centri oncologici non sono riusciti a curare e che, quindi, arrivano già con un quadro clinico grave». E' ai medici del Cro che si aggrappano le loro speranze di sopravvivere, così come quelle dei loro parenti. «I bambini tiene a precisare Mascarin hanno il 70 per cento di possibilità di guarire, mentre negli adolescenti la percentuale si abbassa al 60. Parliamo di percentuali complessive, che tengono conto anche dei casi più gravi. Siamo un centro all'avanguardia, riconosciuto a livello nazionale, e proprio per questo ci vengono affidati soprattutto casi di per sé complicati. Mentre per gli adulti le cause riconducibili all'insorgenza del cancro sono le più disparate (dal fumo all'alcol, dall'inquinamento all'alimentazione), nei ragazzini non sappiamo ancora quali siano i fattori scatenanti: per loro, infatti, non c'è ancora stato un periodo di incubazione». L'incremento dei (giovani) malati oncologici è dell'ordine dell'1,2 per cento. «Stiamo parlando di un aumento sensibile l'analisi di Mascarin che non deve farci preoccupare e che, comunque, non deve farci abbassare il livello di guardia. Il 60 per cento dei pazienti seguiti dall'Area Giovani arriva da fuori regione».

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Il Gazzettino