IN AULA VENEZIA Il Veneto arancione non riapre solo i negozi e i parrucchieri,

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IN AULAVENEZIA Il Veneto arancione non riapre solo i negozi e i parrucchieri, anche l'assemblea legislativa torna a riunirsi in presenza. Il consiglio regionale è stato convocato...

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IN AULA
VENEZIA Il Veneto arancione non riapre solo i negozi e i parrucchieri, anche l'assemblea legislativa torna a riunirsi in presenza. Il consiglio regionale è stato convocato per martedì 13 aprile e, come deciso ieri dall'Ufficio di presidenza, i lavori si svolgeranno a Palazzo Ferro Fini. Solo per una metà dei consiglieri, giusto per garantire le norme sul distanziamento, la partecipazione sarà in videoconferenza, anche se dagli stessi uffici del palazzo.

LO STOP
Ieri, intanto, la Seconda commissione presieduta dalla zaiana Silvia Rizzotto ha sollevato una serie di dubbi e di perplessità su un provvedimento della giunta regionale riguardante l'edificabilità delle zone agricole e le distanze tra gli allevamenti zootecnici. L'illustrazione dei nuovi atti di indirizzo da parte dell'assessore leghista Cristiano Corazzari non ha convinto i commissari, compresi quelli di maggioranza. «Nell'ottica di una leale collaborazione con la giunta abbiamo chiesto di approfondire alcuni aspetti», ha detto diplomaticamente Rizzotto.

Ma è parso chiaro a tutti che le nuove norme non convincono: se adesso negli allevamenti vengono compresi anche quelli di galline e perfino i lombrichi e non più solo bovini e suini, come si può pretendere che i sindaci relazionino in merito ogni anno? E come è possibile limitare i piani urbanistici dei singoli Comuni per colpa di allevamenti zootecnici nei territori limitrofi? E poi c'è la questione delle distanze tra allevamenti e abitazioni rurali: «Hanno messo come criterio l'utenza elettrica - ha detto il vicepresidente dem della commissione Jonatan Montanariello - con il rischio di trovarsi un allevamento di pecore sotto casa se per caso si è staccata la corrente, è assurdo». «Data la complessità della delibera è necessario compiere alcuni approfondimenti, anche per non gravare i Comuni di eccessive competenze burocratiche che spesso esulano dalle loro competenze», ha detto Rizzotto. E l'assessore Corazzari ha dovuto prendere il suo pacco di carte e tornare a Palazzo Balbi senza il via libera della commissione. (al.va.)
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Il Gazzettino