In arrivo 320 "disperati" Ma solo sessanta in sosta nella provincia

In arrivo 320 "disperati" Ma solo sessanta in sosta nella provincia
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«Il rischio di procedere a una requisizione di edifici pubblici non utilizzati sarà scongiurato». Almeno per questa volta. Parola del prefetto di Venezia che, con una nota, comunica l'arrivo in Veneto, nei prossimi giorni, di 320 migranti. Di questi, circa 60 saranno ospitati nel veneziano.

«Per quanto riguarda il territorio della provincia di Venezia - recita la nota - grazie anche alla disponibilità delle organizzazioni del privato sociale, sono stati reperiti ulteriori alloggi, per i quali sono stati informati i sindaci interessati. Ciò consentirà di accogliere nuclei familiari con bambini».
In provincia negli ultimi mesi i profughi sono stati accompagnati nelle strutture di Mestre, Mira, Chioggia e Robegano. Ad ospitarli, a Mira, è il centro Caritas di via Riscossa. A Robegano invece ci sono gli alloggi Acli affittati alla Cooperativa Villaggio Globale e a Chioggia la locanda «Val d'ostreghe». Nel capoluogo infine vengono mandate le donne e i bambini, che trovano accoglienza nella casa educativa Santa Chiara di via Giovanni Paolo XXIII a Mestre, una struttura affiliata Caritas. Dal 25 agosto al 17 settembre si conta che in provincia siano arrivati in tutto 291 profughi.
Almeno la metà però in Italia ci resta ben poco. La storia continua a ripetersi: arrivano, si riposano e se ne vanno all'estero. Vogliono andare via, verso Nord e in particolare in Germania, dove li aspettano parenti o amici. Come raccontano alcuni operatori delle strutture che li ospitano, per l'Italia non avrebbero alcun interesse, si tratterebbe solo di una tappa obbligatoria prima di raggiungere le loro famiglie. Dai circuiti di connazionali ricevono l'indicazione di fermarsi il meno possibile e il funzionamento è chiaro: i profughi di alcune nazionalità, in particolare somali, eritrei ed etiopi, lasciano le strutture prima di essere registrati. .
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Il Gazzettino