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TRIESTE - Province, ultimo atto. Nella settimana che comincerà lunedì 21 novembre, infatti, arriverà in Consiglio regionale il disegno di legge con il quale questi enti intermedi spariranno definitivamente dalla faccia istituzionale e amministrativa del Friuli Venezia Giulia. Ciò a prescindere dall'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre, in quanto il Fvg ha già conseguito dal Parlamento la propria riforma costituzionale mediante l'approvazione delle nuove norme statutarie regionali. E nello statuto attuale, che ha rango di norma costituzionale, le Province in effetti non esistono più.

Il testo normativo sarà varato oggi in via preliminare dalla Giunta Serracchiani. Ma cosa dirà la legge? Le situazioni non si presentano omogenee sul territorio. La Provincia di Pordenone, esaurito a suo tempo il mandato elettivo diretto dell'Amministrazione guidata da Alessandro Ciriani (nel frattempo eletto sindaco di Pordenone), ha vissuto la stagione intermedia della Giunta e del Consiglio designati con elezione indiretta. Ora ha già un commissario nella persona della dirigente regionale Annamaria Pecile e si avvia alla liquidazione. Analogo percorso dovranno compiere, in base alla legge regionale, le Province di Trieste e Gorizia, a loro volta giunte a scadenza dell'ultima amministrazione elettiva. I presidenti Maria Teresa Bassa Poropat ed Enrico Gherghetta sono rimasti in carica finora in regime di prorogatio, ma il primo dicembre entrambi gli enti da loro guidati dovranno essere a loro volta commissariati. Da quel momento, alle Province rimarranno soltanto funzioni residuali di tipico ordine liquidatorio. E tali liquidazioni con chiusure dei relativi enti dovranno essere sancite - negli intenti della Regione - entro il primo semestre del prossimo anno o al più tardi entro l'estate che verrà.
D'accordo. Ma la Provincia di Udine? L'Amministrazione presieduta da Pietro Fontanini è in ordine di tempo l'ultima ad essere stata eletta in forma diretta. Pertanto, come impone lo statuto del Fvg, potrà rimanere in carica, sia pure con un corto novero di funzioni, fino alla propria scadenza naturale, ossia alla primavera del 2018. A quel punto subirà a sua volta il commissariamento e la relativa procedura di liquidazione.

Le funzioni che furono delle Province sono già transitate o stanno passando in questo periodo all'Amministrazione regionale e ai Comuni, o meglio alle 18 Unioni territoriali che li aggregano e che gli avversari politici dell'attuale Giunta regionale hanno definito mini-province sia per profilo istituzionale di tali entità pubbliche che per il ruolo che devono giocare sul territorio.
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Il Gazzettino