In 2. categoria come su un ring: 4 Daspo per Bosaro-Anguillara

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ROVIGO - Urla, spintoni, botte e qualcuno che vola o giù dai gradoni della tribuna, con i giocatori che arrivano fino alle recinzioni per partecipare alla rissa. Il match di 2. categoria fra Bosaro e Junior Anguillara del 26 febbraio scorso si è trasformato in una scena da far west i cui strascichi continuano a farsi sentire. Sono arrivati infatti 4 Daspo (provvedimenti del questore di divieto di entrare dove si svolgono manifestazioni sportive) per un anno nei confronti dei 4 che più di altri sono stati protagonisti della baruffa.

Si tratta di Raimondo e Mattia Cattozzo, padre e figlio, rispettivamente 50enne presidente e 28enne giocatore del Borsaro, di Antonio Capuzzo 48 anni, padre di Luca, centrocampista offensivo dell'Anguillara che mentre era in campo aveva rimediato un pugno finendo poi in ospedale, e di Giorgio Quaglio, anche lui 48enne, dirigente del Bosaro. In realtà le persone inizialmente denunciate per rissa erano state cinque:. era stata indagata anche una donna, la cui posizione è stata però stralciata. In quella domenica bestiale, per riportare la calma intervennero ben 3 pattuglie di carabinieri. Fin dalle sue prime battute la partita aveva visto il pubblico scaldarsi: gli ospiti erano passati in vantaggio, poi il pari proprio con Cattozzo. Quindi tutto è degenerato, con l'arbitro costretto a fischiare al 65' la fine dell'incontro. Che il giudice sportivo ha dato poi perso a tavolino ad entrambe le squadre.
Francesco Campi
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Il Gazzettino