Impugna la bocciatura al Tar del Fvg che decide di accogliere il suo ricorso

Impugna la bocciatura al Tar del Fvg che decide di accogliere il suo ricorso
LE CONTESTAZIONIUDINE Il Tar Fvg con una sentenza in forma semplificata pronunciata già in sede cautelare ha accolto il ricorso proposto dai genitori di uno studente, che hanno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE CONTESTAZIONI
UDINE Il Tar Fvg con una sentenza in forma semplificata pronunciata già in sede cautelare ha accolto il ricorso proposto dai genitori di uno studente, che hanno impugnato il giudizio di non ammissione alla classe successiva emesso in un istituto alla fine dell'anno 2018-2019. I ricorrenti avevano segnalato che al termine dell'anno precedente l'alunno aveva ottenuto una valutazione sostanzialmente positiva e che il giudizio di non ammissione contestato sarebbe stato fondato su una valutazione di insufficienza non grave - un 5 - in storia, geografia, inglese e tecnologia. Secondo i ricorrenti, sarebbe stata violata la circolare 1865 del 2017, specie nell'interpretazione resa dai pronunciamenti recenti del Consiglio di Stato, che avrebbe imposto ai docenti di dovuto valutare unitariamente un periodo più vasto del singolo anno scolastico. Il Tar ha ritenuto il ricorso «manifestamente fondato» «in special modo» per quest'ultimo rilievo. Ha richiamato il principio «recentemente affermato dal Consiglio di Stato», secondo cui, per l'appunto, l'ammissione alla classe successiva nella scuola secondaria di primo grado - a cui faceva riferimento il pronunciamento citato - «deve fondarsi su un giudizio che faccia riferimento unitario e complessivo a periodi più ampi rispetto al singolo anno scolastico», anche nel caso zoppichi in una o più discipline. Un insegnamento a cui il Tar Fvg ha ritenuto di «dare seguito», ritenendo che «la valutazione dell'istituto» sarebbe «stata fondata soltanto sull'ultimo anno scolastico frequentato dal minore». Secondo il Tar, come richiesto dalla circolare, si sarebbe dovuto monitorare un periodo più ampio. Da qui la scelta di accogliere il ricorso, con «l'annullamento in parte qua degli atti impugnati e l'obbligo dell'amministrazione di provvedere al riesame della posizione dello studente nonché di rideterminarsi nei suoi confronti in relazione al giudizio di ammissione ovvero di non ammissione alla classe successiva»

L'ALTRO CASO

Di tenore diverso, anche se il punto di partenza è analogo, un altro caso, che riguarda un ragazzo di 18 anni che frequenta un istituto tecnico udinese. A renderlo noto è lo Studio Tutino, che assiste il giovane. Il ragazzo, infatti, assistito dallo Studio Tutino, dopo la non ammissione alla quinta, «ha contestato i fatti all'istituto, portando i docenti a riconvocare il consiglio di classe, che ha revocato la bocciatura rimandando l'alunno in tre materie», informa lo Studio. A settembre, agli esami di riparazione è stato bocciato. «Muovo accesso agli atti è stato fatto per visionare le prove e le valutazioni date, così da valutare l'eventuale ricorso all'autorità giudiziaria amministrativa», informa sempre lo Studio. Ma, prosegue la nota, «alla famiglia del ragazzo interessa chiarire la questione relativa al fatto - sostiene lo Studio Tutino - che durante queste prove ed alla presenza di circa 15 compagni, lo studente» sarebbe stato «l'unico ad essere fatto alzare dal posto che aveva selezionato e spostato in altro banco per tutta la durata degli esami». Lo Studio Tutino nella nota spiegava che in giornata avrebbe interessato della cosa «il neo ministro all'istruzione e il provveditorato agli studi» e preannunciava anche che la famiglia avrebbe chiesto al ministro «l'invio degli ispettori per verificare cosa sia accaduto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino