«Impossibile farlo da soli»

«Impossibile farlo da soli»
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I civici scelgono un luogo simbolo di Treviso per presentarsi ufficialmente: la loggia dei Trecento. Da qui parte la loro corsa per le provinciali di secondo livello. E rivendicano un loro ruolo ben preciso. Sosterranno assieme al Pd la candidatura del sindaco di Treviso Giovanni Manildo segnando una contrapposizione netta con il centrodestra, unito in una sola lista, che invece appoggia Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco. Pietro Dalla Libera, consigliere regionale di Veneto Civico, ci tiene a sottolineare un aspetto: «In queste elezioni non abbiamo il centrodestra contro il centrosinistra - dice - abbiamo invece tre poli: centrodestra, centrosistra e polo civico. E credo che sia molto importante per la comunità trevigiana perché partivamo, un mese fa, da una situazione in cui si prospettava solo un grande listone Lega-Pd. Oggi invece abbiamo tre liste. Il centrodestra dice che appoggiando Manildo ci siamo schierati? Abbiamo anche pensato a presentare un nostro candidato. Ma siamo realisti e abbiamo quindi visto che, pur avendo una lista forte e in grado di ottenere un buon risultato, non avevamo la possibilità di eleggere il presidente. Per cui la seconda ipotesi è stata di valutare l'indicazione di una candidatura dal punto di vista tecnico-istituzionale. Abbiamo quindi pensato al sindaco di Treviso». La scelta è stata fatta anche attingendo a quanto previsto dal decreto Delrio che indicava il presidente ideale per ente di secondo livello nel sindaco del comune capoluogo: «È solo per questo motivo - chiarisce Dalla Libera - c'è Manildo, ma poteva esserci un altro. Questa è la logica, non abbiamo fatto una scelta di campo tanto è vero che le liste sono distinte».

Franco Bonesso, altro esponente di spicco dello schieramento, entra invece più nello specifico: «Bisogna riportare il dibattito sui grandi temi di competenza della nuova Provincia, in primis la viabilità, l'edilizia scolastica e l'ambiente. E, anche se non c'era l'obbligo, la lista "Civiche per la Provincia" ha stilato un ampio programma che prevede per il nuovo ente un fondamentale ruolo di coordinamento tra i comuni». Carlo Casagrande, coordinatore regionale di Rete Civica Veneta, sottolinea l'importanza della presenza di tanti amministratori tra i candidati: «È una lista basata sul rinnovamento della classe dirigente. Rappresenta gli amministratori senza tessera che oggi hanno bisogno della provincia per meglio amministrare il loro comune». E anche il Partito Socialista fa sentire la sua voce: scontento di come il Pd ha gestito la fase delle candidature, ha dato indicazione ai suoi consiglieri di votare Manildo ma non candidati consiglieri del Pd. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino