Lo spaccio di cocaina era ramificato e coinvolgeva chi, magari con un lavoro, cercava di arrotondare. Ieri all'alba i carabinieri hanno portato alla luce un vasto sodalizio...
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Mariano Bonato, operaio di 56 anni di Giavera del Montello agiva con lui. In carcere è poi andati anche Davide Luppino, 36 anni trasportatore difeso dall'avvocato Franco, notato dagli inquirenti durante gli scambi di droga in piazzale Roma. Sempre in cella ci sono Leonardo Notarinicola, barese di 38 anni, il marocchino Mounir Halouani, 31 anni, Yousse Cheami, marocchino di 28 anni e Jurghen Micheli, 39 anni di Burano. Tra le persone finite agli arresti domiciliari ci sono Chiara Vaccher, 44 anni di Campalto ma con un passato nel commercio a Castello, Ferruccio Nardo, 45 anni di Chioggia, Maria Bonato, 24 anni figlia di Mariano di Giavera e Claudio Capuzzo, 42 anni di Adria. Non sono mancate le sorprese visto che nel gruppo figurano anche Stefano Maria Polesello, 44 anni dell'Agenzia delle entrate e il tassista Santo Ciccarelli 39 anni di Castello. Chiudono il gruppo Susanna Nordera, 42 anni di Cavallino, e Mario Nube, 52 anni anche lui con un passato nel commercio a Castello. All'appello manca il sudanese Hamese El Quali, 37 anni (difeso dall'avvocato Jacopo Trevisan) che ieri quando i carabinieri sono andati nella sua abitazione era già fuggito.
Ma non è tutto. I beni mobili e immobili sequestrati erano poi finiti in una società che Dabalà aveva aperto con il commercialista veneziano Renzo Menegazzi che per questa vicenda risulta indagato per intestazione fittizia di beni. Tra gli indagati, a vario titolo, anche Michele Scarpa, 44 anni di Pellestrina, Silvia Galessso, 40 anni di Cavallino, Gabriele Marchi, 40 anni di Campalto e Stefano Padovan, 47 anni, di Mestre.
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Il Gazzettino