Imperversano i fabbricanti di falsità Bufala a Noale: «Da noi due contagiati»

Imperversano i fabbricanti di falsità Bufala a Noale: «Da noi due contagiati»
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PROCURATO ALLARME
VENEZIA L'intento è scatenare il panico, il movente la potenziale viralità del contenuto. Questi sono gli unici motori della macchina delle fake news, che hanno trovato un campo estremamente fertile l'emergenza coronavirus. L'ultima bufala finita in rete è quella di una locandina, realizzata con carta intestata del Comune di Noale, per annunciare i primi contagiati residenti nella città dei Tempesta. Tutto falso, ovviamente. Locandina con tanto di stemma comunale e riferimenti degli uffici per chiedere informazioni: qualcuno naturalmente ci è cascato, chiamando in municipio. D'altronde il falso avviso era ben circostanziato: «Martedì - recita - alle 11.40 in ospedale a Mirano sono risultate positive al Covid-19 due persone residenti a Noale di sesso maschile di 33 e 36 anni». Immediata e secca la smentita: «Non solo il messaggio non è stato diffuso dal Comune - spiegano dal municipio - ma da una verifica fatta presso l'Ulss 3 ad oggi non risultano casi di cittadini noalesi contagiati». La sindaca Patrizia Andreotti non ci ha pensato due volte: ha preso la locandina e l'ha portata dai carabinieri, dove ha sporto denuncia.

ALLERTA
In questo momento, l'allerta fake news è altissima. Sono già diversi i casi registrati, con tanto di denunce depositate. Il primo episodio a dare il La alla stagione locale delle notizie false è stata la pagina modificata di una testata online per annunciare un caso di contagio a Campolongo Maggiore, quando in quel momento si parlava solo del 67enne di Oriago. Caso ha voluto che quella falsa notizia si sia rivelata profetica, perché pochi giorni è emerso che tra i nuovi infetti ci fosse anche una addetta alle pulizie dell'ospedale di Dolo residente, appunto, a Campolongo Maggiore. Ma non è l'unico caso: anche la sindaca di Mirano, Maria Rosa Pavanello, ha deciso di denunciare. Questa volta però il querelato ha nome è cognome: si tratta dell'ex consigliere comunale di Forza Italia Maurizio Marchiori. Sulla pagina Sei di Oriago se... aveva scritto un post che insinuava che la sindaca potesse essere stata contagiata dal virus Covid-19. «Mirano Pavanello (Partito democratico) è risultata positiva al coronavirus? Cittadini di alcune frazioni ne parlano insistentemente...». Una domanda che non è piaciuta a Pavanello, già alle prese con l'emergenza e la necessità di rispondere alle mille richieste di informazioni quotidiane dei suoi concittadini. Così, visti anche i precedenti burrascosi con l'ex consigliere ha deciso di trascinarlo in tribunale, a livello sia penale sia civile.
Uscendo dai confini di Miranese e Riviera del Brenta, il coronavirus ha scatenato i peggiori istinti degli haters in rete. Facebook e Whatsapp, come sempre, sono i loro veicoli di informazione preferiti. Audio messaggi complottisti che annunciano retroscena massonici (dove dietro ci sarebbero sempre i soliti fantomatici poteri forti), video contraffatti in cui si vedono cadaveri ammassati per strada, finti esperti virologi catastrofisti e falsi giornalisti inviati nelle zone rosse. La miglior difesa possibile resta sempre quella di ignorarli.
D.Tam.
(Ha collaborato

Filippo De Gaspari)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino