Immobili, anno nero Giù anche gli affitti

Immobili, anno nero Giù anche gli affitti
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Investire sul mattone non rende più. Alla drastica riduzione dei valori di mercato degli immobili si aggiunge la caduta in picchiata del numero di locazioni. Nel solo 2014 si sono dimezzati le abitazioni in affitto, mentre si sono ridotte a un terzo gli spazi per le attività commerciali o aziende. Lo confermano i dati portati ieri da Ladislao Kowalski all'assemblea dell'Unione Piccoli Proprietari Immobiliari organizzata nella sede della Camera di Commercio, forniti dall'Agenzia delle Entrate e relativi al 2014 (non del tutto completi perché mancano i dati degli ultimi dieci giorni dell'anno). Nel 2013 gli affitti di locali a ditte individuali (negozi, bar, piccolo artigianato) erano stati 2.576 ridottisi nel 2014 ad appena 803 contratti registrati (-69%). Medesimo calo anche nel caso di locazioni ad aziende o ditte, passate dalle 1710 del 2013 alle 546 del 2014.

Per quanto riguarda le abitazioni, dai 5068 contratti del 2013 si è scesi ai 2494 dell'anno scorso. Un vero e proprio tracollo nel numero di affitti. Cala anche il numero delle compravendite: per quanto riguarda il nuovo si è passati dalle 438 del 2013 (erano 718 nel 2011) alle 354 del 2014, mentre per l'usato le 2020 compravendite del 2013 (erano 2709 nel 2011) sono diventate 1970 nel 2014.
Si acquista meno, ma soprattutto si affitta molto poco, preferendo probabilmente tornare a vivere nelle case dei genitori o chiudendo le attività commerciali. E nel caso non si riesca a pagare l'affitto subentrano gli sfratti, anche se i numeri del 2014 sono più o meno gli stessi degli scorsi anni.
Gli sfratti convalidati sono stati 249 tra capoluogo e provincia, anche se le richieste di esecuzione sono state molte di più, ben 676. Gli sfratti realmente eseguiti, infine, sono stati 146 in leggero aumento rispetto all'anno precedente.
«Alla perdita di valore e di redditività si aggiunge un aumento della fiscalità, completamente a carico dei proprietari immobiliari - ha commentato Kowalski, presidente dell'Uppi - solo a Pordenone la Tasi, tassa nuova mai pagata prima, ha portato al Comune 6 milioni di euro». Per uscire dalla stagnazione «occorre far riprendere il mercato dell'edilizia, riqualificando e ripopolando le città e i centri» ha aggiunto Alberto Marchiori presidente dell'Ascom.

A conclusione dell'assemblea, l'Uppi ha approvato il bilancio, nominato Daniela Zussa nuovo tesoriere, e inaugurato la nuova sede in via Oberdan 10.
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Il Gazzettino