«Immigrati: le nuove regole mettono in crisi l'accoglienza»

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IMMIGRAZIONE BELLUNO È di nuovo emergenza immigrazione. Ma la causa...

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IMMIGRAZIONE

BELLUNO È di nuovo emergenza immigrazione. Ma la causa non sono gli sbarchi. Un nuovo decreto del Governo fa saltare gli equilibri del difficile puzzle dell'accoglienza, il sindaco di Belluno Jacopo Massaro commenta disperato «C'è rischio criminalità». Quanto visto finora in termini di buona accoglienza e di integrazione, sostanzialmente, va dimenticato. Le nuove misure del Governo cambiano direzione a 180 gradi: non più ospitalità in piccole strutture, ma via libera agli ammassamenti, non più misure di integrazione come corsi di lingua e di cultura italiana e stop, anche, alle quote di riparto sui territori ovvero all'assegnazione dei richiedenti asilo sulla base della popolazione. Le previsioni suggerite dalla bozza del Decreto Immigrazione sono nere. «Sono novità delicatissime e gravi - commenta Massaro -, che rischiano di fomentare la criminalità. Ci sono tre grandi errori in questa proposta: il primo è quello di andare in senso opposto a quello dell'accoglienza diffusa, che ben funziona nel nostro comune e nella nostra provincia e ha limitato al minimo i problemi di ordine pubblico. Ora si mette in campo un atteggiamento che punta all'ammassamento dei richiedenti asilo in grandi centri, con tutti i problemi di sicurezza di cui sentiamo parlare. C'è poi l'eliminazione di tutte le politiche di integrazione, imposta dalle nuove linee guida. Nel caso bellunese, non potremo più tenere corsi di lingua italiana, di cultura italiana e di orientamento civico». Il disegno di legge Salvini è stato illustrato ieri in commissione immigrazione Anci, sollevando immediatamente reazioni di preoccupazione. Sulla percezione che i cittadini hanno del fenomeno potrebbe suscitare preoccupazione l'eliminazione delle quote di riparto, con conseguente possibile aumento degli arrivi. «Così, realtà piccole come Belluno o Rovigo, che con difficoltà avevano ottenuto di ospitare un numero di migranti proporzionato alla popolazione, vedono cancellato questo strumento di tutela spiega l'assessore alle politiche dei flussi migratori -. Salta anche la clausola di salvaguardia, che assicurava ai comuni aderenti al Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati di non vedersi assegnate altre quote di richiedenti oltre quelle previste dal sistema. È salto indietro».

Alessia Trentin
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Il Gazzettino