Mangeranno la colomba in mezzo ai macchinari, poi brinderanno al loro incerto futuro. Riceveranno anche la visita del parroco, che porterà in fabbrica una donazione del vescovo e...
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«Viviamo quasi tutti nel Miranese e l'età media è di 50 anni sbottano i dipendenti - Come possiamo trasferirci ora a Brescia?». L'unico spiraglio per scongiurare il trasferimento è trovare un acquirente disposto a comprare la Ilnor mantenendo l'attività a Gardigiano. Il Ministero dello Sviluppo economico si è preso carico di questa situazione e tenterà di trovare una strada: un nuovo incontro è previsto a Roma dopo Pasqua. Intanto la produzione è ferma e gli addetti continuano a presidiare lo stabilimento. Dal 27 marzo si sono suddivisi in tre turni (6-14, 14-22 e 22-6) e non lasciano la sede nemmeno di notte. Al termine dell'assemblea di ieri mattina hanno deciso di dare appuntamento ai familiari, ma anche a tutti gli altri cittadini di Scorzé, per domenica alle 10. Riceveranno anche la visita di don Lino Bertollo, parroco di Gardigiano e Peseggia, che consegnerà le offerte raccolte in parrocchia e un assegno da parte del vescovo di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin.
«Continueremo a presidiare lo stabilimento fino a quando ci sarà un risvolto positivo annuncia Cristian Modesto della Rsu Fiom - Sappiamo che si stanno costruendo le basi per trovare un acquirente: questa al momento sembra essere l'unica strada perseguibile». D'accordo Bruno Pigozzo, consigliere regionale del Pd: «Ministero e Regione saranno parte attiva. La proprietà non ha rispettato gli accordi, il cambio di gestione può essere la soluzione».
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Il Gazzettino