IL VIA LIBERA VENEZIA Il Governo di Giuseppe Conte approva la Pedemontana Veneta.

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IL VIA LIBERAVENEZIA Il Governo di Giuseppe Conte approva la Pedemontana Veneta. E lo stesso ministro alle Infrastrutture, il pentastellato Danilo Toninelli, non ha nulla da...

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IL VIA LIBERA
VENEZIA Il Governo di Giuseppe Conte approva la Pedemontana Veneta. E lo stesso ministro alle Infrastrutture, il pentastellato Danilo Toninelli, non ha nulla da obiettare sulla superstrada a pagamento che, lungo 94 chilometri, collegherà Treviso con Vicenza. Il disco verde è arrivato ieri con il Def, il Documento di economia e finanza, che ha escluso la grande arteria dall'esame costi-benefici. La rigorosa analisi e l'attento monitoraggio riguarderanno altre opere, come il terzo valico, il collegamento tra Brescia e Padova, la stessa Pedemontana Lombarda. Ma non la Pedemontana Veneta. Checché ne dicano ambientalisti e grillini locali, l'opera non solo va avanti, ma non sarà fermata dal Governo neanche per un piccolo controllo. Perché, evidentemente, le verifiche e i passaggi fin qui svolti dalla Regione Veneto di Luca Zaia sono ritenuti più che sufficienti.

IL DOCUMENTO
È a pagina 73 del Def che si scopre il via libera governativo alla Pedemontana Veneta. Il Governo - recita il documento - ribadisce la sua intenzione di portare a compimento gli investimenti strategici seguendo standard rigorosi di efficienza e, a questo scopo, intende sottoporre ad una rigorosa analisi costi-benefici e a un attento monitoraggio le grandi opere in corso. Quindi elenca: La Gronda autostradale di Genova, la Pedemontana lombarda, il terzo valico, il collegamento tra Brescia e Padova e la tratta Torino-Lione. Nell'elenco la Pedemontana Veneta non c'è. Qualcuno potrebbe obiettare che forse non è considerata grande opera, ma il risultato non cambia: la superstrada a pagamento in corso di realizzazione non sarà soggetta ad analisi costi-benefici. E questo nonostante il Governo, che ci ha messo 600 milioni di euro, mantenga l'alta vigilanza.
L'OPPOSIZIONE
Insomma, i cantieri possono procedere. E tutti i proclami di comitati e pentastellati locali (che a Roma governano con la Lega e in Veneto sono all'opposizione) per rivedere l'opera? Il 30 agosto scorso, quando il ministro dell'Interno Matteo Salvini firmò a Venezia il Protocollo per la legalità sulla Pedemontana, il consigliere regionale del M5s, Jacopo Berti, annunciò sfracelli: «Sto lavorando costantemente da giorni con i miei colleghi in Regione ad un dossier che sarà pronto nelle prossime ore e che consegneremo a Toninelli, ministro delle Infrastrutture. Se i guadagni di Autostrade vi hanno fatto venire il vomito, dovete ancora vedere quelli delle società della Pedemontana Veneta». E ancora: «Il ministero delle Infrastrutture è già stato avvertito e io farò di tutto perché questo scempio sia fermato una volta per tutte».

Quaranta giorni dopo - e poche ore dopo la lettera della Corte dei conti resa nota dalla stessa Regione assieme alle risposte presentate - il Governo ha dato il via libera all'opera escludendola dall'analisi costi-benefici.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino