Il vescovo invita alla speranza

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LE CERIMONIE UDINE «Ascoltando i dialoghi tra le persone, compresi...

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LE CERIMONIE

UDINE «Ascoltando i dialoghi tra le persone, compresi quelli trasmessi dai mezzi di comunicazione, si ha l'impressione che si veda davanti un futuro sempre meno illuminato e che i cuori siano gravati da un'ombra di rassegnazione. Senza speranza, però, si trascina la vita accontentandosi di interessi sempre più piccoli, di soddisfazioni ed emozioni a corto respiro». Sono queste le osservazioni e l'avvertimento che l'arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, propone nel suo «Messaggio per la Pasqua», volto a scuotere gli animi e le menti per guardare al futuro con lo spirito e il coraggio racchiuso nel giorno di Pasqua: «Cristo è risorto» dando «un'invincibile speranza». Invincibile, ha sottolineato, perché «non si spaventa di fronte né al male, né alla morte. Lo aveva capito il comandante romano di Lione che fece sparire inermi cristiani perché, diceva, se ci saranno uomini e donne che hanno questa speranza, l'impero romano sarà sconfitto». L'arcivescovo richiama l'attenzione sui sette vescovi greco-cattolici morti martiri nelle carceri del regime comunista che Papa Francesco beatificherà il 2 giugno in Romania, per dire che «oggi nella società e anche nella Chiesa c'è bisogno di quella speranza bella e fresca, della speranza entrata tra gli uomini a Pasqua». Ieri sera l'arcivescovo ha guidato la via Crucis devozionale a Udine e nel suo intervento ha avuto un pensiero particolare per «le mamme che si trovano nella tremenda decisione di tenere o meno il figlio e a quelle che stanno impotenti accanto al figlio o alla figlia malati». Ha pregato la Madonna perché continui «a proteggere sempre le nostre famiglie» e ha invocato l'aiuto affinché «rinasca la fede nei nostri cuori, nle cuore del Friuli e dell'Europa». Questa sera in cattedrale alle 21 presiederà la veglia solenne del Sabato Santo, conferendo anche la Cresima ad alcuni adulti. Domani alle 9 sarà in carcere e alle 10.30 pontificale in duomo.

A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino