Il vescovo ai giornalisti: un popolo senza memoria è senza identità

Il vescovo ai giornalisti: un popolo senza memoria è senza identità
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LA CERIMONIA

UDINE (P.C.) In occasione della ricorrenza di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, ieri mattina nell'oratorio della Purità c'è stata la messa officiata dall'arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato. Che, nella sua omelia, si è rifatto al tema della celebrazione di quest'anno ovvero: Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria. La vita si fa storia. Si tratta di un passaggio del biblico libro dell'Esodo, scelto da papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni, che narra le vicende del popolo ebraico: dalla liberazione dalla schiavitù in Egitto, passando per la lunga peregrinazione nel deserto, sino all'ingresso nella terra promessa a Mosè da Dio. Ricordare figure importanti incrociate nella vita - ha sottolineato monsignor Mazzocato ai presenti - vuol dire mantenerne viva la memoria. Parlo di buona memoria perché ci può essere anche cattiva memoria del passato, che offre una selezione ed una interpretazione distorta dalle vicende accadute. Tale, ad esempio, è una storia scritta solo dai vincitori o una lettura del passato fatta con lenti deformate dal pregiudizio e dalla ideologia. Aggiungendo: Un popolo senza memoria è senza identità perché non ricorda più quale strada abbia percorso per arrivare al presente, quali siano stati gli avvenimenti che lo hanno segnato nel bene e nel male. Lungo la sua storia un popolo ritrova figure di grande statura intellettuale e morale, il cui esempio ed insegnamento restano come sicure pietre miliari che indicano il percorso da seguire verso il futuro. La conclusione dell'omelia è stata dedicata ai compiti dei mezzi di comunicazione sociale, che si nutrono di memoria perché raccontano gli avvenimenti del passato. Li raccontano dando una inevitabile interpretazione. Sono loro che, per buona parte, forniscono alle persone ed alla società il ricordo degli eventi, la selezione di quelli che sono più o meno importanti e una loro interpretazione. Il loro servizio può contribuire a mantenere viva una memoria buona e onesta del passato e portare in luce riferimenti di grande valore che restano come fari per i nostri passi verso il futuro. Al termine della celebrazione eucaristica l'arcivescovo si è intrattenuto - nella sala conferenze adiacente all'oratorio - con i partecipanti intessendo un opportuno scambio di idee. Non gli sarà però sfuggito il dato negativo della scarsa partecipazione alla messa, già rilevato in anni recenti mentre nel passato la Purità registrava il tutto esaurito.

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Il Gazzettino