Il tentato furto in Fonderia e l'ipotesi di un quarto uomo

Il tentato furto in Fonderia e l'ipotesi di un quarto uomo
LE INDAGINITREVISO L'ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori è che, prima dell'inseguimento, a bordo della Golf vi fosse una quarta persona. Un quarto uomo, magari lo...

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LE INDAGINI
TREVISO L'ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori è che, prima dell'inseguimento, a bordo della Golf vi fosse una quarta persona. Un quarto uomo, magari lo stesso avvistato in Fonderia alle 2.40 dopo la chiamata successiva all'allarme scattato all'interno del Colorificio Camolei, che aveva segnalato un'intrusione.

La polizia, subito intervenuta, aveva individuato un soggetto che, con una torcia, si trovava vicino allo stabilimento. Ma l'uomo, forse il palo della banda, era riuscito a scappare prendendo la via dei campi. La successiva fuga della Golf dei tre giostrai dal posto di blocco dei carabinieri, a poche centinaia di metri, tra via Pisa e viale della Repubblica, potrebbe essere quindi collegata a questo primo intervento, anche se gli accertamenti in questo senso sono tutt'altro che conclusi. Le attenzioni degli investigatori, inoltre, si stanno concentrando anche su un'altra vettura sospetta rintracciata in zona.
Intanto le condizioni dei tre giostrai, difesi dall'avvocato Fabio Crea del Foro di Treviso, sono in miglioramento. Il quadro più delicato è quello di di Battistutti, mentre Granziol e Cavassa potrebbero essere dimessi a breve. Domani è previsto in ospedale l'interrogatorio di convalida del gip Angelo Mascolo, ma resta da capire se siano in condizioni, Battistutti in primis, di sostenere l'interrogatorio. L'avvocato Crea però, esclude il coinvolgimento dei tre giovani giostrai, tutti con già noti alle forze dell'ordine, in attività criminose. «La perquisizione della macchina (quella incidentata, ndr), non ha dato esiti: non c'era nulla che possa dare adito alla tesi del tentato furto. Al momento non c'è alcun collegamento». Resta dunque da accertare, e da capire, il motivo per il quale, vista la paletta dei carabinieri, i tre ventenni abbiano spinto sull'acceleratore prima di speronare la pattuglia della polizia, rischiando la vita loro e degli stessi operatori di polizia. (a.belt)
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Il Gazzettino