BASSANO - Il giorno 13 dello scorso maggio è scaduto l'ottantesimo anniversario dell'inaugurazione del Tempio ossario, ma veniamo alle sue travagliate origini. Già alla fine...
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La decisione non piacque ai bassanesi che ritenevano quel luogo molto periferico e protestarono energicamente perché la zona, oltre che umida, era difficilmente raggiungibile, la vecchia mura (terza cerchia ancora intatta) bloccava l'accesso dall'attuale via Verci.
Monsignor Gobbi continuò imperterrito la sua azione e commissionò il progetto del nuovo duomo all'architetto Rinaldo di Venezia. Così i bassanesi cominciarono a chiamare il nuovo duomo Santa Maria in Busa per distinguerlo da Santa Maria in Colle.
Dopo varie peripezie ed interessamenti, anche con l'approvazione dell'allora Papa Pio X, finalmente il 13 settembre 1908 fu posta la prima pietra del Duomo Nuovo. Purtroppo grossi avvenimenti si frapposero alla costruzione (oltre agli ostacoli finanziari) la guerra di Libia (1911-12), poi scoppiò la prima guerra mondiale. Il 4 agosto 1925 morì l'arciprete Gobbi e la palla del duomo nuovo passò in mano al nuovo arciprete Angelo Dalla Paola.
Bassano era circondata da cimiteri di guerra sia in montagna, sia in pianura e c'era l'esigenza di dare un onorevole ricovero a tutte quelle povere salme di giovani che avevano dato la vita per la nostra liberà. Il generale Faracovi che presiedeva il commissariato Onore ai Caduti, si mise in contatto con l'arciprete di Bassano proponendogli di ultimare la costruzione del Duomo trasformandolo, però, in Tempio Ossario. Qui trovarono posto le salme dei caduti inumati nei ventuno cimiteri di guerra della zona pedemontana.
Ruggero Remonato
(1. - continua)
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Il Gazzettino