IL TECNICO PADOVA Il festival di Sanremo si è appena concluso. Molti sono

IL TECNICO PADOVA Il festival di Sanremo si è appena concluso. Molti sono
IL TECNICOPADOVA Il festival di Sanremo si è appena concluso. Molti sono stati gli omaggi anche spontanei al personale tecnico che lavora nel mondo della musica. Ma la situazione...

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IL TECNICO
PADOVA Il festival di Sanremo si è appena concluso. Molti sono stati gli omaggi anche spontanei al personale tecnico che lavora nel mondo della musica. Ma la situazione resta disastrosa.

Alberto Vedovato 34 anni è un tecnico del suono. Aveva un ricco programma di lavoro, trasferte all'estero, guadagni. Invece si è fermato tutto e non ripartirà. Ha studiato al conservatorio, dove si è diplomato alla triennale in musica elettronica con indirizzo tecnico di registrazione.
Ha cominciato nel 2013 dopo alcuni stage. Si è aperto una ditta individuale, collaborando con il suo professore che lavora ad esempio con la Rai e lo ha introdotto nel mondo della registrazione di concerti dal vivo o in studio delle orchestre di musica classica. Il giovane si è appassionato e all'inizio del 2020 si occupava di doppiaggi e produzione di spot radiofonici, ma soprattutto di registrare orchestre dal vivo, dal teatro Verdi alla Fenice.
«Poi, una botta. Da aprile non si è più lavorato. E pensare che doveva essere l'anno della svolta, avevo un carnet di appuntamenti invidiabile. Invece il mondo dello spettacolo come tutti, si è fermato, solo che gli altri hanno avuto dei ristori noi invece siamo stati dimenticati».
«La colpa - continua - è della confusione nella classificazione dei codici Ateco. Fra noi tecnici del suono, o video, o delle luci o degli allestimenti o elettricisti, c'è chi lavora sotto una cooperativa e chi ha la partita Iva. Esistiamo ma non sanno dove collocarci. Io ho un codice dello studio dei registrazione che dicono non rientri del mondo dello spettacolo ma forse non sanno che si registra anche dal vivo. Quelli delle cooperative sono stati tagliati fuori dai primi ristori quelli della primavera scorsa e poi sono rientrati. Quelli come me hanno le due tranche di 600 euro che sono andate via subito per pagare l'Inps e i mille euro a fondo perduto di uno dei decreti rilancio».

Lei che fa ora? «Per fortuna non devo pagare l'affitto perché possiedo un alloggio. Allora, in estate con gli spot ho galleggiato, a Natale con i concerti in streaming qualcosa ho fatto. Ma adesso è il vuoto. E allora mi sono rimesso a studiare. Faccio la biennale a Castelfranco intanto mi industrio con gli spot. Gli altri invece sono messi molto male. Pensi alle centinaia di persone che lavorano anche a Padova negli spettacoli. Solo per un'opera lirica una quarantina. So di miei colleghi che adesso hanno cambiato lavoro. Fanno le consegne per Amazon o i fattorini per Just eat. Quelli sono posti dove ti prendono al volo. Se continua così sarà peggio, ma voglio essere ottimista».
M.G.
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Il Gazzettino