Il Tar annulla il Piano faunistico

Il Tar annulla il Piano faunistico
UDINE - Il Piano faunistico regionale, adottato nel luglio 2015 dalla Giunta, è stato annullato da una sentenza del Tar Fvg per «difetto di istruttoria». Il Tribunale ha così...

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UDINE - Il Piano faunistico regionale, adottato nel luglio 2015 dalla Giunta, è stato annullato da una sentenza del Tar Fvg per «difetto di istruttoria». Il Tribunale ha così accolto alcuni punti di due ricorsi contro il documento uno presentato da Federcaccia e l'altro da alcune Riserve di caccia insieme a un cacciatore. Nella sostanza, il Tar considera che il Piano faunistico regionale «è illegittimo» per «aver omesso» un «ineludibile passaggio procedimentale» e avere di conseguenza «compresso la partecipazione procedimentale».

Il Tar ha stabilito perciò che ora «spetterà alla Regione riavviare il procedimento, garantendo appieno la partecipazione procedimentale a tutti gli interessati e svolgendo un'accurata istruttoria sulla scorta di serie storiche e dati fattuali aggiornati e completi». «Due delle obiezioni accolte - specifica il presidente di Federcaccia Paolo Viezzi - sono relative alle specie uccelli e mammiferi, per le quali nel Piano vi sono dati di censimenti e delle consistenze che non sono contestualizzate al periodo di approvazione del Piano, ma risalgono a parecchio tempo prima». Inoltre il Piano, già adottato nel 2012, è stato riadottato «in un testo profondamento diverso nel 2014 - si legge nella sentenza - senza che questo sia stato nuovamente sottoposto a consultazione e concertazione pubblica».

Oltre a quelli accolti, vi erano altri motivi di ricorso considerati «ammissibili» dal Tar, ma che non sono stati «scrutinati» perché di fatto assorbiti da quelli accolti. Il Tar ha inoltre considerato irricevibile il ricorso al Piano presentato dalla Lac perché successivo a quelli di Federcaccia e delle Riserve e quindi avverso a un Piano già annullato. In questo periodo dell'anno è aperta la caccia di selezione e i cacciatori si stanno già chiedendo se potranno continuare a cacciare nonostante l'annullamento del Piano. «Domani si va caccia, non c'è alcun dubbio, perché c'è una legge che lo consente ed è stata pagata la tassa di concessione», interpreta Viezzi. «Ora spetta alla Regine risolvere il problema tecnico che si è creato. Ci aspettiamo che agisca al più presto».
Antonella Lanfrit Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino