Il suocero: «Assalto? Massimo avrebbe saputo difendersi»

Il suocero: «Assalto? Massimo avrebbe saputo difendersi»
LA FAMIGLIAPADOVA «Mi ha chiamato disperata. Urlava e piangeva. Quando sono arrivata a casa sua, i carabinieri non mi hanno nemmeno fatto entrare perché la scena era...

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LA FAMIGLIA
PADOVA «Mi ha chiamato disperata. Urlava e piangeva. Quando sono arrivata a casa sua, i carabinieri non mi hanno nemmeno fatto entrare perché la scena era straziante».

Katiusa Polonio è preoccupata per le condizioni della sorella di Romina, 41 anni, la compagna, da una vita, di Massimo Sartori.
«Stavano insieme fin da ragazzini, da sempre in pratica. Son cresciuti insieme» spiega frettolosamente dando regolarmente un occhio alle scale per accertarsi che Romina non scena le scale condominiali della sua casa a Solesino.
Si è rifugiata lì, da lei e dal marito Stefano Canazza già la sera della tragedia, perchè incapace di affrontare da sola un dolore simile.
Ieri mattina erano arrivati li anche i genitori delle due donne, Antonio Polonio assieme alla moglie Mariolina. Il papà di Romina: «Era un uomo buono. I cani non gli hanno mai fatto niente, li ha cresciuti lui con mia figlia. E poi pesava oltre un quintale, se avesse voluto difendersi l'avrebbe fatto. Gli dava un pugno e via».
Ma cos'è capitato l'altra sera? È una domanda che tutta la famiglia si sta ponendo da quando Romina ha fatto la tremenda scoperta. Ma una risposta certa, al momento, non c'è.
«Non sappiamo come siano andate davvero le cose - spiega papà Antonio - Massimo soffriva di cuore, dobbiamo attendere l'autopsia per capire cos'è successo davvero, magari è stato male e poi sono arrivati i cani. Mia figlia è completamente distrutta e sotto choc. Ha chiamato sua sorella in uno stato di agitazione devastante quando l'ha trovato nel cortile».
E la mamma Mariolina ripete lo stesso: «Aveva una grave patologia cardiaca. Se si fosse sentito male e fosse caduto, questo potrebbe dare un motivo al comportamento dei cani. Siamo distrutti dal dolore e temiamo parecchio per la salute di nostra figlia. È sconvolta oltre i limiti dell'immaginabile».

La sorella Katiusa ribadisce: «Quei cani non sono mai stati aggressivi. Li hanno cresciuti insieme loro due. Sono intestati a Romina, ma erano entrambi i loro padroni. Non è che non conoscevano Massimo. Anzi. Noi attendiamo delle risposte dalle indagini e dall'autopsia. Solo quella potrà chiarire cos'è davvero successo quella sera. La domanda che continuiamo a porci è: com'è possibile che nessuno abbia sentito nulla? Ci sembra incredibile che i vicini di casa non si siano accorti di niente».
M.Lucc.
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Il Gazzettino