IL SUMMIT TREVISO Oggi il sistema produttivo e il mercato del lavoro trevigiani

IL SUMMIT TREVISO Oggi il sistema produttivo e il mercato del lavoro trevigiani
IL SUMMITTREVISO Oggi il sistema produttivo e il mercato del lavoro trevigiani sono ancora drogati dal blocco di licenziamenti, cassa integrazione speciale, altri sostegni legati...

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IL SUMMIT
TREVISO Oggi il sistema produttivo e il mercato del lavoro trevigiani sono ancora drogati dal blocco di licenziamenti, cassa integrazione speciale, altri sostegni legati all'emergenza. E dunque guardano non senza qualche apprensione al momento in cui, prima o dopo, queste misure giungeranno a esaurimento. Al tempo stesso, però, sono pronti a proiettarsi verso la ripresa. A un anno dall'inizio dello scoppio della pandemia, il punto delle ripercussioni del Covid sull'economia della Marca è stato tracciato ieri in un vertice convocato dal prefetto Maria Rosaria Laganà: collegati in videoconferenza il presidente della Camera di commercio, il direttore dell'Inps, i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, dei sindacati, degli ordini professionali, oltre che dei comitati dei sindaci dei distretti della provincia.

PRESENTE E FUTURO
La diagnosi è concorde: il tessuto economico locale, finora, ha sostanzialmente retto e i suoi fondamentali si dimostrano ancora solidi. Certo, si nota un allargamento della forbice tra cessazioni e nuove aperture di imprese tra il 2019 e il 2020, ma i numeri sono meno traumatici delle previsioni. E anche per quanto riguarda l'occupazione, non si registrano particolari allarmi. «Più che sull'evidenziare le situazioni di difficoltà sottolinea il prefetto Laganà - ho visto tutti i partecipanti proiettati a ridisegnare il futuro, con la speranza nella campagna vaccinale e quindi nella ripresa. E con la consapevolezza che bisognerà anche ripensare l'organizzazione del lavoro e le relazioni. E tutti hanno dato atto che, pur tra luci e ombre, il sistema ha tenuto anche grazie alla sinergia creatasi tra le istituzioni pubbliche e private».
Decisivi, nei prossimi mesi, saranno gli interventi decisi a livello governativo a seguito dello sblocco dei licenziamenti, a supporto degli ammortizzatori sociali e sul fronte dei ristori. Altrettanto strategica, è stato ribadito, l'attuazione del piano di vaccinazione per una ripartenza dell'economia in sicurezza. Per i sindacati, in particolare, il divieto di licenziare va superato nella misura in cui si introducono politiche attive di riqualificazione. «Può essere un'occasione: il mondo del lavoro sta cambiando, ma servono risorse finalizzate alla crescita e alla competitività, non soldi a pioggia», nota Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso.
SERVE DIALOGO

Il presidente della Cciaa, Mario Pozza ha comunicato il rafforzamento del dialogo tra la Banca d'Italia e il sistema camerale, «per far sì che le imprese abbiano fiducia nel mondo bancario». E ha sottolineato che le Camere di commercio con le associazioni di categoria si faranno interpreti delle esigenze delle imprese per rientrare nelle progettualità del recovery plan nell'ambito delle infrastrutture. Altro tema su cui tutti hanno convenuto, quello della legalità: «La consapevolezza unanime è che se il sistema è sano riesce a superare le difficoltà, altrimenti prosperano solo le imprese illegali», rimarca il prefetto. Che ora raccoglierà i vari spunti in una relazione da inviare al governo. (zan)
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Il Gazzettino