Il sornione Aquaman in un fantasy innocuo

Il sornione Aquaman in un fantasy innocuo
La scommessa era ardita, tanto più dopo i non brillantissimi risultati di Batman v Superman e Justice League, ma alla Warner-Dc Comics hanno imparato la lezione dal mondo Marvel....

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La scommessa era ardita, tanto più dopo i non brillantissimi risultati di Batman v Superman e Justice League, ma alla Warner-Dc Comics hanno imparato la lezione dal mondo Marvel. Sì ai supereroi, ma solo se simpatici e non troppo seriosi. E il sornione Jason Momoa, possente Aquaman mezzo pesce e mezzo umano - mammà è la super-piallata Nicole Kidman regina di Atlantide finita in disgrazia, papà un semplice guardiano del faro - muscolatura scultorea e sguardo beffardo, funziona alla perfezione. Il suo eroe tatuato che ama birre e scazzottate, strafottente e stravagante, funziona alla perfezione in un universo narrativo tutto allegria ed eroismo. Il resto è niente. La storia avanza seguendo la graduale accettazione di sè del protagonista, costretto a superare la solita serie di grandi prove affiancato da una principessa marina ribelle (Amber Heard) per riacciuffare controvoglia il regno di Atlantide nelle mani del fratellastro cattivo. Nel mezzo una serie di siparietti action che servono soltanto ad allungare il brodo (la parentesi siciliana è improponibile), tra personaggi bidimensionali (peccato per Dafoe) e vistosi buchi narrativi. Ostaggio di un gigantismo generico, il regista di horror James Wan piglia da tutto e da tutti, da Star Wars al Signore degli Anelli passando per Jurassic Park e Spada nella roccia, costruendo al computer universi marini ricchi soltanto di colori, con caotici combattimenti spettacolari in stile videogioco e umorismo sopra le righe. Sfruttando al meglio l'imponenza fisica di Mamoa, Wan lo immortala in pose iconiche seguendolo in un impressionante numero di ralenti, con spruzzi d'acqua nello sfondo più adatti a uno spot di bagnoschiuma. Eppure, mescolando tutto in un frullatore di generi, rimandi, rumore e assurdità e rumore, questo fantasy innocuo risulta anche divertente. Prendendolo dal lato giusto, è un viaggio sulle montagne russe che riempie occhi e orecchie, tra intrighi di re, regine e guerrieri e cacce al tesoro in mezzo a mari, abissi, deserti e casette di cartapesta. E gli incassi al botteghino lo confermano.

Chiara Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino