Il sindaco di San Bellino chiamato a tirare la volata

Il sindaco di San Bellino chiamato a tirare la volata
LE CANDIDATUREROVIGO Arturo Lorenzoni un poker in mano ce l'ha, ma gli manca ancora una quinta carta per concludere la sua mossa. Non ha una cinquina pronta da schierare nella sua...

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LE CANDIDATURE
ROVIGO Arturo Lorenzoni un poker in mano ce l'ha, ma gli manca ancora una quinta carta per concludere la sua mossa. Non ha una cinquina pronta da schierare nella sua lista. Ieri pomeriggio dal padiglione A del Censer l'assemblea regionale de Il Veneto che Vogliamo ha lanciato ai suoi iscritti l'opportunità di presentarsi ufficialmente per le candidature a consiglieri regionali, ma sono solo quattro le persone certe che il comitato provinciale polesano ha finora individuato: Aldo D'Achille, Enrico Bonato, Sara Quaglia ed Enrica Muraro.

I PRIMI NOMI
Il primo è il sindaco di San Bellino, lusingato da mesi dallo stesso Lorenzoni, che nel suo curriculum vanta diversi premi conquistato nell'ambito del suo primo mandato amministrativo, ottenuto per i progetti portati a termine nel piccolo comune altopolesano. Il secondo è il giovane deus ex machina dei civici di Adria, consigliere di maggioranza con Impegno per il Bene Comune. Sara Quaglia, consigliere comunale di Badia Polesine, in quota ad Art.1, è stata candidata in passato alle Regionali del 2015 con L'Altro Veneto e alle politiche del 2018 con Liberi e Uguali. Enrica Muraro, di Lendinara, operatrice sociosanitaria, non ha mai avuto ruoli politici di spicco. Come detto, però, manca un candidato.
CANDIDATURA MANCANTE
Qui bisognerà vedere quali sono le dinamiche interne tra i vari movimenti civici e partiti di sinistra che per queste Regionali 2020 si sono inseriti in Veneto che Vogliamo. D'Achille e Bonato sono senza dubbio i due candidati di maggior peso nel listino polesano, per cui bisognerà capire quale strategia adotteranno per evitare di pestarsi i piedi alla ricerca di voti da qui al 20 settembre. Un terzo nome di alto livello rischia di inasprire l'ambiente civico e, di conseguenza, di essere controproducente nel tentativo di mandare un proprio rappresentante a palazzo Balbi. La legge regionale, recentemente modificata, ha limitato a due i consiglieri assegnati al Polesine e lo scenario attuale suggerisce che il centrodestra possa persino mandare due suoi rappresentanti nell'emiciclo veneziano, escludendo di fatto il centrosinistra.
I SONDAGGI

Lorenzoni non si dà affatto per vinto, nonostante i sondaggi non gli sorridano: «Dobbiamo aspettare il momento delle elezioni perché senza è difficile che cittadini del Veneto possano pesare le proposte sul tavolo - afferma il (per poco ancora) vicesindaco di Padova - Quando conosceranno bene i contenuti della proposta e le persone, credo che la partita sia tutt'altro che chiusa. Quanto ai sondaggi, sono abituato a vedere che anche a pochi giorni dal voto le percentuali sono diverse da quello che poi scaturisce dalle urne, per cui non mi spaventa partire con dei risultati modesti perché le persone sanno valorizzare il peso delle proposte».
A.Luc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino