«Il sindaco deve dimettersi»

«Il sindaco deve dimettersi»
SAN GIORGIO IN BOSCO «A meno di sei mesi dalle elezioni l'Amministrazione di Nicola Pettenuzzo è già in crisi. Sono stati quasi 500 i cittadini ad affidare la propria fiducia -...

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SAN GIORGIO IN BOSCO
«A meno di sei mesi dalle elezioni l'Amministrazione di Nicola Pettenuzzo è già in crisi. Sono stati quasi 500 i cittadini ad affidare la propria fiducia - piaccia o non piaccia - a Renato Miatello. E' innegabile che la vittoria della frazionatissima compagine leghista sia stata anche e soprattutto merito suo. Pettenuzzo esce da questa vicenda politicamente delegittimato. Con il suo gruppo, senza Miatello, non rappresenta più oramai la maggioranza dei sangiorgensi. Ne prenda atto e avvii immediatamente una fase di reale dialogo che metta al centro le idee e le energie di UniAmo San Giorgio, oppure si dimetta riconsegnando la parola ai cittadini». Parole forti quelle dell'ex candidato sindaco, ora guida dell'opposizione sangiorgese, Fabio Miotti, all'indomani della decisione del sindaco leghista Nicola Pettenuzzo, di ritirare tutti i referati a Renato Miatello, già sindaco per due mandati consecutivi, dal quale ha ricevuto il testimone. Via quindi gli assessorati ad Urbanistica, Edilizia Privata, Ambiente, Rapporti Stato, Regione, Provincia e Unione Europea, che il sindaco ha ora ad interim, seppur a breve verranno assegnati. Non una frattura, ma una vera e propria spaccatura, i cui effetti si vedranno nelle prossime settimane.

ESPERIENZA

L'esautorato Renato Miatello, chiamato da molti Bobo, ha una profonda esperienza amministrativa. E' stato per varie legislature all'opposizione e poi alla guida del Comune per una decina d'anni. Non ha voluto fare nessun commento sulla scelta del sindaco, riservandosi di parlare a tempo debito. C'è da aspettarsi che abbia molto da dire visto che è sempre stato un amministratore in prima linea. Difficile anche che Miatello rimanga allineato con il gruppo di maggioranza dal quale potrebbe anche potenzialmente staccarsi qualche componente. Miatello - non è un segreto - ha una forte influenza. Del resto il risultato elettorale personale è un dato oggettivo. Nella sfida elettorale, nemmeno trecento i voti che hanno fatto la differenza fra Pettenuzzo, vincitore, e Miotti, all'opposizione. Tra l'altro quest'ultimo era membro della maggioranza uscente. Fosse stato con lui Miatello, il risultato delle urne sarebbe diverso. Il sindaco Pettenuzzo ha totalizzato il 53,33% dei consensi pari a 2.104 voti. Miotti il 46,67% con 1.841 preferenze. Una differenza di 263 voti. Per quanto riguarda il sindaco, l'amministrazione procederà secondo il programma elettorale. Lui ha tentato il tutto per tutto poi ha dovuto prendere la forte decisione. Come ha spiegato: «Il rapporto di fiducia è venuto irrimediabilmente meno perché Miatello si tiene distaccato dal sottoscritto e dai colleghi di Giunta, mostrando disinteresse a lavorare armonicamente in squadra. Avrei potuto revocare la nomina già da qualche tempo ma per il rispetto che ho nei suoi confronti, ho preferito attendere e vedere se questa sua difficoltà di entrare nel ruolo di assessore fosse solo momentanea. Questo era il mio auspicio, ma così non è stato».
Michelangelo Cecchetto
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Il Gazzettino