Il sindacato: «Iras, mantenere i posti letto»

Ampliare i servizi, creare una Medicina di gruppo, mantenere i posti letto. Sono queste alcune delle proposte che il segretario provinciale della Cgil Fp, Davide Benazzo, lancia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI

99,98€

40€
Per 2 anni

ATTIVA SUBITO

OFFERTA MIGLIORE

ANNUALE

49,99€

19€
Per 1 anno

ATTIVA SUBITO

MENSILE

4,99€

1€ AL MESE
Per 3 mesi

ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE

MENSILE

4,99€

1€ AL MESE
Per 3 mesi

ATTIVA SUBITO

ANNUALE

49,99€

11,99€
Per 1 anno

ATTIVA SUBITO

2 ANNI

99,98€

29€
Per 2 anni

ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ampliare i servizi, creare una Medicina di gruppo, mantenere i posti letto. Sono queste alcune delle proposte che il segretario provinciale della Cgil Fp, Davide Benazzo, lancia al nuovo commissario dell'Iras, Tiziana Stella, per evitare che si perdano ospiti e lavoratori della casa di riposo. «Da una prima analisi - spiega il sindacalista - emerge una sostanziale disorganizzazione nell'allocazione degli ospiti nei vari nuclei e del personale utilizzato. Riteniamo necessario come prima azione che la struttura di San Bortolo venga interamente utilizzata, come da accreditamento, per i 261 posti da non autosufficienti con il conseguente miglior utilizzo di spazi e risorse. Bisogna evitare di perdere i posti accreditati a Casa Serena, dove però ci troveremmo, con le presenze di oggi, con circa 150 posti non utilizzati e sui quali bisogna, oltre a ricreare le condizioni perché vi sia una maggior richiesta verso questa struttura, guardare ad altre soluzioni». Ad esempio i posti letto intermedi: «Dopo l'attivazione del primo nucleo a Trecenta, ne rimangono altrettanti, circa 35/40, da attivare e che potrebbero trovare collocazione a Casa Serena». Oltre ai posti letto, diventa opportuno «valutare altri servizi, che non possono naturalmente essere doppioni di altri. Si può valutare un progetto di cohousing rivolto non solo all'anziano ma anche a giovani studenti dell'Università vicina. Oppure una medicina di gruppo integrata con la possibilità di integrare l'attività rivolta verso i propri assistiti con ampliamento dei servizi ambulatoriali ad attività specialistiche».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino