«Il secondo tratto della Vallenari bis? Un'opera inutile che comporterà per il bilancio comunale un impegno di spesa di 17,5 milioni di euro». È quanto sostengono undici...
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«Il tratto di strada urbana per collegare la regionale 14 a viale Vespucci, avviato alla fase esecutiva dalla passata Giunta quando ancora la gravità del dissesto finanziario comunale non era di pubblico dominio - hanno scritto le associazioni - determinerà un debito che andrà inevitabilmente a ridurre le disponibilità future di spesa, aggravando la già compromessa possibilità di sostenere spese essenziali (dall'assistenza domiciliare, alle manutenzioni di scuole e strade, agli asili nido, ecc.). Per tali ragioni la nuova strada, tanto più per il costo ingente, dovrebbe rispondere a motivazioni di urgenza e di primaria necessità per la città».
Necessità, che a giudizio dei firmatari della lettera non ci sono. Primo perché «il vantaggio derivante dall'impegno di spesa di 17,5 milioni di euro è misurabile in un paio di centinaia di metri in meno di tragitto automobilistico e con un tracciato che fa impattare il transito veicolare nelle aree densamente abitate, imponendo un ulteriore ostacolo relazionale fra i poli scolastici di via delle Messi e il resto della città». In secondo luogo perché «si tratta di una previsione infrastrutturale vetusta, pensata vent'anni fa quando l'espansione urbana sembrava non trovasse limiti, ma che ora è del tutto ingiustificata dalle dinamiche demografiche ed edilizie attuali».
Ma ci sono anche altri aspetti che a detta delle associazioni meritano attenzione, come la presenza in zona di un elettrodotto; vincolo ben noto agli uffici comunali anche per l'aspetto della rilevanza dei costi dell'intervento di spostamento/interramento della linea elettrica; senza dimenticare le conseguenze dell'operazione urbanistico-edilizia connessa all'asse stradale urbano, considerato che saranno introdotte tipologie abitative a torre di 30 piani, di forte impatto con la frangia periferica adiacente. L'operazione infrastrutturale e urbanistica coinvolgerà, inoltre, presenze di valore storico e archeologico oltre che ambiti di valore naturalistico, come il paleoalveo del fiume Marzenego. «Ci rammarica il fatto che queste considerazioni generali non siano state prese in considerazione dalla Giunta decaduta - concludono le associazioni. Tuttavia confidiamo di aver fornito elementi di opportunità e di merito per un serio controllo sull'iter, adesso che un soggetto esterno ha avviato un'attenta verifica dei criteri e delle modalità di destinazione delle spese di bilancio».
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Il Gazzettino