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PORDENONE È uscito in questi giorni il romanzo storico di Giuseppe Mariuz Sangue tra le primule. L'opera sarà presentata a San Vito al Tagliamento, a cura dell'amministrazione comunale e della Somsi, alle 17.30 del 20 ottobre nella sala consiliare del municipio dal professor Giampaolo Borghello, già docente di letteratura italiana all'Università di Udine. Sangue tra le primule è un romanzo corale nel quale si intrecciano le vite e i destini di un insieme di individui di varie condizioni e ceti sociali. È ambientato in un grosso paese di provincia, chiamato Sant'Urbano, e nella sua frazione rurale di Savriano, situati nella pianura friulano-veneta ancora segnata dalle devastazioni della Grande Guerra e dell'occupazione militare austrotedesca dopo la ritirata di Caporetto. L'azione si svolge dall'inverno del 1919 alla fine del 1922, in un periodo di crisi e di sommovimenti che scuotono in varia misura sia la borghesia che il mondo contadino. In bilico tra eventi dall'incerto evolversi, il paese vive le sue contraddizioni, tra gioie, speranze e paure, feste di ballo dei benestanti e moti di popolo col sogno della rivoluzione. Saranno le passioni e i sentimenti a determinare i destini personali, spesso infrangendo consuetudini secolari. Così, la figlia del direttore della filanda s'innamora del maestro sovversivo, la giovane contadina di una famiglia cattolica si lascia trascinare dal bracciante senzaterra; ma vi è anche chi soggiace a un destino ineluttabile, come la filandina che subisce violenza in fabbrica e tace, la serva messa incinta dal padrone, la mezzana utilizzata dai potenti e poi abbandonata, il cappellano costretto per obbedienza a lasciare alla loro sorte i fedeli che gli si sono affidati. In questo contesto, la morte violenta di un giovane emergente della borghesia affaristica e terriera, aderente al neonato movimento fascista e fomentatore di spedizioni punitive, scatena invece lo scontro politico. Giuseppe Mariuz ha al suo attivo numerose pubblicazioni di storia contemporanea, fra cui tre libri su Pier Paolo Pasolini.
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Il Gazzettino