Il ritorno di una moglie e un regista in crisi

Il ritorno di una moglie e un regista in crisi
Bisognerebbe sempre dubitare delle cose che sembrano definitive. Ad esempio: la morte. Uno pensa che la sparizione di una persona, possa automaticamente definire, dopo un lungo...

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Bisognerebbe sempre dubitare delle cose che sembrano definitive. Ad esempio: la morte. Uno pensa che la sparizione di una persona, possa automaticamente definire, dopo un lungo periodo, la propria morte. Invece le apparenze sono sempre pronte a mostrarci quanto, tutto sommato, l'umanità resti ingenua. Il regista Ismael, per esempio, ha visto sparire oltre 20 anni prima sua moglie Carlotta. Oggi sta girando il suo ultimo film, ma improvvisamente alla nuova compagna Sylvia si presenta proprio la ex moglie data ormai per morta. In realtà ovviamente non è mai morta, era solo fuggita altrove, in India, dove si era perfino risposata e rimasta a sua volta, e stavolta sul serio, vedova. Quindi ha deciso di tornare alle origini, ripresentandosi al primo marito. Un trauma difficilmente sostenibile, un evento che ribalta il presente e le prospettive del futuro.

Coniugando la vita privata con quella artistica, specie nella sua fase costruttiva della sceneggiatura, il regista francese Arnaud Desplechin, che da noi non ha mai avuto l'attenzione che meriterebbe, resta fedele al suo cinema di storie espanse, di vivace complessità e frammentate nel tempo. Se il discorso metacinematografico non è certamente innovativo, il film approda a una lettura quasi ludica (specie nella seconda, aggrovigliata parte), dove tra fantasmi veri e immaginari, noir e commedia, Hitchcock e Truffaut, il gioco diventa una nuvola di intelligenza di scrittura e regia, in una Roubaix da sempre dimora della vita e del cinema di questo regista.
Film d'apertura del festival di Cannes dell'anno scorso, forse meno compatto di I miei giorni più belli e certamente più discontinuo, ma più divertente e pieno di energia. Nel vorticoso giro di situazioni, spiazzamenti, paradossi, la narrazione di destreggia in un gioco di simulazione continua. D'altronde stiamo pur sempre parlando di fantasmi. Cast di abbondante bravura: Amalric, Garrel, Cotillard, Gainsbourg (la migliore), Alba Rohrwacher. 

Adriano De Grandis
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Il Gazzettino