Il ritardo del via libera fa arrabbiare il Veneto: «Noi pronti in 10 giorni»

Il ritardo del via libera fa arrabbiare il Veneto: «Noi pronti in 10 giorni»
LA CAMPAGNAVENEZIA Perché aspettare l'Ema, se l'Mhra si è già mossa e la Fda sta agire? Fuori dalle sigle, Luca Zaia pone una domanda e lancia una proposta: «Sul via libera al...

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LA CAMPAGNA
VENEZIA Perché aspettare l'Ema, se l'Mhra si è già mossa e la Fda sta agire? Fuori dalle sigle, Luca Zaia pone una domanda e lancia una proposta: «Sul via libera al vaccino anti-Covid in Italia, ha senso attendere gennaio per l'autorizzazione dell'Agenzia europea per i medicinali, quando il suo corrispettivo in Gran Bretagna l'ha ormai rilasciata e il suo equivalente negli Stati Uniti si appresta a fare altrettanto? Anticipiamo l'operazione, al Veneto bastano dieci giorni per mettere in piedi l'organizzazione della campagna». Il rischio, secondo il governatore, è un allungamento dei tempi di immunizzazione: «Con questi presupposti, non finiremo prima della fine della prossima estate».

LE FORNITURE
L'annuncio del ministro Roberto Speranza, sul fatto che l'Italia ha opzionato 202 milioni di dosi da somministrare fin dall'inizio dell'anno nuovo (dopo il semaforo verde della European medicines agency), entusiasma il Partito Democratico: «Per vincere la battaglia contro il Covid, il fattore tempo è fondamentale e serve un impegno da parte di tutti: chiediamo perciò alla Regione di avviare subito una capillare campagna di comunicazione per incentivare la popolazione a vaccinarsi, non dobbiamo farci cogliere impreparati», dice il capogruppo Giacomo Possamai con i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. Ma il Regno Unito partirà già la prossima settimana, in forza della validazione emessa dalla Medicines and healthcare products regulatory agency. «Sulle forniture dice quindi Zaia l'Europa non sta facendo una bella figura rispetto alla Gran Bretagna. Tecnicamente ci sta, perché Londra è fuori dall'Ue. Ma se la grande Europa viene dopo un Paese che non ne fa più parte, vuol dire che qualcosa non funziona». Peraltro anche gli Usa potrebbero iniziare, dopo l'ok della Food and drug administration, atteso per il 10 dicembre. «Davanti al più grande certificatore internazionale insiste il presidente della Regione noi ci mettiamo a rifare tutta la procedura, ricontrollando un dossier che inglesi e americani hanno già analizzato, per arrivare buoni ultimi: interessante strategia. C'è una possibilità che l'Ema possa dire di no ai vaccini che stanno già utilizzando in mezzo mondo?».
IL PIANO
In questi giorni la Regione sta studiando il piano per la campagna vaccinale, che nella prima fase dovrebbe coinvolgere 171.000 soggetti fragili, con due dosi per ciascuno. «Mobiliteremo anticipa Zaia drive-in, medici di base, Servizi di igiene e sanità pubblica. Abbiamo già comprato le siringhe e i refrigeratori. Ovviamente la somministrazione sarà volontaria, ma ci sarà la necessità sociale di essere vaccinati. In tempi non sospetti parlavo di passaporto sanitario, ora ci sono già compagnie aeree che non intendono far salire a bordo i passeggeri non immunizzati. Quindi prima arrivano i vaccini, meglio è. Il siero pesa psicologicamente sui cittadini, fra mascherine e distanze non saremo liberi finché non verremo vaccinati».
L'INFLUENZA

Ma intanto molti cittadini si lamentano perché, non rientrando fra le categorie a rischio, non riescono a proteggersi dall'influenza, in quanto il mercato è saturo. Secondo i numeri snocciolati dall'assessore Manuela Lanzarin, la situazione è la seguente. Complessivamente il Veneto può contare su 1.373.000 dosi. Di queste, 1.340.000 («il doppio del 2019») sono state acquistate con gli appalti, ma al momento sono 1.317.404 quelle già consegnate dalle aziende farmaceutiche, che oltretutto non riescono a fornire le ulteriori 87.000 del cosiddetto quinto d'obbligo (in ogni gara il fornitore è tenuto a garantire un 20% in più per far fronte a necessità sopravvenute). Le farmacie hanno rinunciato a 30.000 dosi che erano state devolute dalla Regione, per potenziare la somministrazione a bambini, anziani e sanitari, verso cui è in corso la distribuzione anche di altre 3.000 confezioni che sono state recuperate. Finora ne sono state iniettate 727.311.
A.Pe.
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Il Gazzettino