Il ristoratore: «Sì al certificato per non tornare indietro»

Il ristoratore: «Sì al certificato per non tornare indietro»
A FAVORE CASTELFRANCO «Sono favorevole al Green pass, alternative non ce ne sono, diversamente cosa posso fare?». Ad affermarlo è Egidio Fior, storico ristoratore di Salvarosa...

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CASTELFRANCO «Sono favorevole al Green pass, alternative non ce ne sono, diversamente cosa posso fare?». Ad affermarlo è Egidio Fior, storico ristoratore di Salvarosa di Castelfranco, il tempio dei personaggi dello sport, nel settore della ristorazione da ragazzo, figlio d'arte, ideatore del premio Radicchio d'oro. «Di problematiche nel nostro settore ci sono sempre, mai come in questo ultimo anno» sintetizza Egidio che gestisce, con la famiglia, anche il ristorante del Golf Ca' Amata e l'hotel - ristorante di Castelfranco.

Il Green pass quindi serve?
«Si, sicuramente, ne sono convinto e sono favorevole poichè permette a tutti, cioè a noi, ai collaboratori, ai clienti, di essere più tranquilli, per la salvaguardia della nostra salute, quindi penso che alla fine dobbiamo essere favorevoli, per dare tranquillità ai commensali come a noi per lavorare più sereni. E di lavoro ne abbiamo bisogno».
Come si organizzerà?
«Tra distanziamenti, sanificazioni, mascherine, igienizzazione, eravamo già organizzati, una persona prenderà la temperatura a tutti i clienti, facciamo in modo che stiano alla regole e appunto controlliamo il green pass, la carta d'identità della salute. Vediamo come andrà sabato e domenica, poi chiudiamo qualche giorno e alla ripresa ovviamente si vedrà di migliorare se è il caso».
Questo anche in hotel?
«Si e ai clienti che prenotano facciamo già presente che devono essere dotati di Green pass, salvo appunto i giovani. Se ci sono le regole le si rispettino, il cliente deve capire».
Meglio stare alle regole sperando servano per non richiudere?
«Certamente, le notizie non sono delle migliori, nel senso che i contagi aumentano allora dico bene venga il Green pass se serve per la salvaguardia di tutti, per non arrivare nuovamente a chiusure che sarebbe un dramma. Non possiamo continuare a vivere alla giornata».
Con i gruppi, i matrimoni sarà più difficile?
«In ristorante con i banchetti e le cresime sarà più facile, la gente è avvisata, in hotel da settembre ci sono prenotazioni per i matrimoni, ma tutti sono stati avvertiti e il personale non sarà impreparato, tutti sanno del Green pass e devono collaborare. Il cliente, che sia solo o in gruppo, deve essere consapevole, non vogliamo essere inquisitori, ci si deve aiutare».
Un impegno in più, costi in più, alla fine graverà sul commensale?
«No, non ci penso ad aumentare i prezzi, non si può rischiare di perdere il cliente o deluderlo, già dopo il boom della riapertura c'è più calma. Dobbiamo tenere duro ed attendere giorni migliori».
Dobbiamo aspettarci altre disposizioni?
«Non credo. Speriamo non si ritorni indietro, alle chiusure e che eventualmente lo stato ci aiuti adeguatamente».

Michele Miriade
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino