Il risiko dei 167 esuberi Wanbao

Il risiko dei 167 esuberi Wanbao
Azienda da una parte e sindacati dall'altra. Non si sono trovati punti di incontro, nel vertice di ieri tra le parti, sulla gestione dei 167 esuberi dello stabilimento Wanbao Acc...

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Azienda da una parte e sindacati dall'altra. Non si sono trovati punti di incontro, nel vertice di ieri tra le parti, sulla gestione dei 167 esuberi dello stabilimento Wanbao Acc di Mel.

L'azienda, di proprietà di un gruppo pubblico cinese, continua a voler scegliere personalmente le persone da mettere in cassa integrazione a zero ore, mentre i sindacati vogliono che la scelta sia su base volontaria. Lasciare campo libero all'azienda, affermano, vorrebbe dire metterla nelle condizioni di di decidere chi verrà poi licenziato.
L'adesione su base volontaria permetterebbe di dare sfogo a chi ha la pensione in vista oppure a chi ha alternative occupazionali.
Il 28 febbraio scadrà la cassa integrazione straordinaria e i dipendenti potrebbero avere diritto a 6/7 mesi di cassa ordinaria; in quest'ultimo caso l'azienda potrebbe decidere, senza accordo sindacale, di mettere le 167 persone in cassa ordinaria ma rischierebbero l'impugnazione perchè la cassa ordinaria a 0 ore richiede la rotazione. Per questo sembra che l'azienda voglia arrivare ad un accordo. E lo vuole fare in fretta. Mister Wu Benming il 20 gennaio farà rientro in Cina, e lo vuole fare con l'accordo siglato.
Ieri «si è fatto un primo incontro per valutare l'impatto organizzativo e occupazionale che causa l'applicazione del piano industriale illustrato il dicembre scorso al ministero a Roma - hanno dichiarato i sindacati di Uilm, Cgil e Cisl in un comunicato congiunto -. Nell'incontro è emersa la volontà di ricercare delle soluzioni più idonee possibili coinvolgendo tutte le parti sindacali, industriali e politiche».

Oggi saranno quindi inviate le lettere alle varie parti politiche (Regione, Provincia, ecc.) per un loro coinvolgimento in un nuovo incontro in programma il 17 gennaio a Mel. Successivamente si terranno le assemblee con i lavoratori. Tra le ipotesi che in questi giorni l'azienda dovrà valutare è quella di accettare o meno l'alternativa del part time; inoltre sarà da capire se c'è ancora la disponibilità da parte delle parti politiche di finanziare percorsi di formazione che possano poi spingere l'inserimento delle persone in esubero in qualche azienda del territorio.
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Il Gazzettino