Il rischio allagamento è alto: Borgo Piave chiede sicurezza

Il rischio allagamento è alto: Borgo Piave chiede sicurezza
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L'ALLARME
BELLUNO Altro che rifacimento del piazzale, Borgo Piave ha bisogno del cavaliere d'argine. Gli abitanti della frazione temono di finire ancora sott'acqua. A un anno da Vaia e dall'alluvione che ingrossò il Piave facendo tracimare l'acqua fino ad allagare l'intera zona, nel piccolo abitato non è cambiato nulla. L'immobile della signora Vecellio, al piano terra del complesso residenziale che guarda il fiume, è ancora in attesa di un affittuario dopo che l'allagamento ha fatto scappare l'insegnante di yoga che lo utilizzava. E per i residenti del condominio non va meglio. L'acqua alta aveva completamente invaso il vano scale del piano terra, arrivando fino alla zona contatori e ora si teme possa succedere ancora. Per questo, sul fare dell'autunno, stagione che porta il Piave ad ingrossarsi, gli abitanti si rivolgono in coro al sindaco Massaro.

L'OPERA
Il problema dell'allagamento non è nuovo ed è una piaga che affligge il borgo da sempre. Quando il fiume si ingrossa l'acqua entra nelle condotte ed allaga il piazzale, le pompe che trasportano i liquami si bloccano e quelle che ne deriva è facilmente immaginabile: un fiume di acqua, fango e fogne dove camminare con gli stivali e il naso tappato. Dopo il 29 ottobre l'amministratrice del condominio, Paola De Pellegrin, si è rivolta al sindaco e ne sono conseguiti più di un incontro, tuttavia senza arrivare a nessuna soluzione. Oggi la pazienza, al pari dell'acqua tanto temuta, ha tracimato il vaso e il gruppo di residenti torna all'attacco. «Perché invece di intervenire con un'opera in grado di mettere in sicurezza l'abitato il Comune ha deciso di finanziare il rifacimento del piazzale ex concerie? - chiede, a nome suo e dei vicini di casa, Simonetta Buttignon -. E' un'opera importante ma non essenziale in questo momento, inoltre probabilmente verrebbe rovinata dalle operazioni per la realizzazione del cavaliere. Il silenzio dell'amministrazione rispetto al tema dell'allagamento e questa decisione ci preoccupano, non ne capiamo il motivo».
L'APPELLO

A detta del gruppo la Regione, e questo lo conferma anche il consigliere Franco Gidoni, avrebbe già stanziato una cifra per permettere la realizzazione dell'intervento per questo è incomprensibile, secondo Buttignon e gli altri, l'immobilismo dell'amministrazione sul tema. «Tempo fa abbiamo anche depositato una lettera in Comune prosegue l'ex consigliera comunale -, a firma di noi abitanti del borgo, ma non abbiamo ottenuto nessun riscontro. Ora riteniamo sia arrivato il momento di dare una sferzata al Comune, perché recuperi il tempo perduto e perché il pericolo di nuovi episodi spiacevoli e nuovi danni è imminente. La comunità di Borgo Piave ha sempre supportato l'amministrazione e si è prestata più volte per interventi di pulizia, ora che ha bisogno non è giusto lasciarla a sé stessa». Della questione è stato interessato anche il Genio civile, che è intervenuto sul posto pulendo l'area di fronte allo scarico, intasata, e promettendo di intervenire presto anche sul letto del fiume.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino