IL RINVIO VENEZIA Fronte Mose, tre rinvii su tre fronti diversi. Il primo: per

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IL RINVIOVENEZIA Fronte Mose, tre rinvii su tre fronti diversi. Il primo: per oggi era prevista la prima udienza, al tribunale fallimentare, per l'omologazione della procedura di...

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IL RINVIO
VENEZIA Fronte Mose, tre rinvii su tre fronti diversi. Il primo: per oggi era prevista la prima udienza, al tribunale fallimentare, per l'omologazione della procedura di ristrutturazione del debito dei creditori del Consorzio Venezia Nuova, richiesta dal commissario liquidatore Massimo Miani attraverso lo studio legale Ambrosini di Roma. Procedura avviata per evitare eventuali decreti ingiuntivi che avrebbero intaccato il patrimonio del Cvn e che verrebbe avvallata in caso di trattativa favorevole per almeno il 60 per cento dell'ammontare complessivo dei debiti. Dato l'elevato numero di creditori, però, con situazioni aziendali estremamente diversificate, la situazione risulta estremamente complessa: ci sono aziende che rifiutano qualsiasi tipo di trattativa, chiedendo il pagamento integrale di quanto dovuto, altre più possibiliste. Di sicuro non con tutte, per ora, è stata intavolata ufficialmente la discussione.

Il Cvn ha chiesto e ottenuto un rinvio dell'udienza, ufficialmente per l'indisponibilità dell'avvocato Ambrosini impegnato in altra udienza in altra città. La prossima data è stata fissata per il 10 giugno prossimo.
Anche la seduta del Cipess si sarebbe dovuta tenere entro fine mese di maggio, per deliberare lo sblocco dei 538 milioni derivanti dai minori interessi sui mutui contratti con la Banca europea degli investimenti. Ma l'organismo ministeriale non è stato ancora convocato, probabilmente la riunione sarà la prossima settimana, nonostante si tratti di fondi ormai certi, a detta del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. Il finanziamento verrà con ogni probabilità consegnato e gestito dal Provveditorato alle Opere pubbliche: se da un lato permetterà di ridare ossigeno al alcune ditte, sicuramente non servirà per tappare come con un colpo di spugna il buco del Cvn, di oltre 200 milioni.
Il terzo rinvio, questa volta a data da destinarsi, è quello dei sollevamenti del Mose, programmati per permettere le indagini della Guardia di Finanza. I sommozzatori delle fiamme gialle sarebbero dovuti intervenire domani alla bocca di porto di Treporti in ausilio all'indagine avviata dalla Corte dei Conti per verificare lo stato della corrosione delle cerniere di acciaio immerse dal 2013 e che mai sono state oggetto di manutenzione. Le paratoie si sarebbero dovute alzare non per emergenza, ma per un intervento programmato, scrivono i legali di alcune delle ditte che lavorano nell'ambito dei sollevamenti. Che contestano la comunicazione del Cvn che parlerebbe di generica indisponibilità delle ditte. E sottolineano, per escludere la propria responsabilità se la situazione dovesse loro ritorcersi contro, come la programmazione aziendale avesse già predisposto le turnazioni per domani, tanto che l'annullamento rappresenterebbe un danno aziendale.

Raffaella Vittadello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino