Il ricordo del suo professore: «Una capacità superiore»

Il ricordo del suo professore: «Una capacità superiore»
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IL RICORDO
PADOVA «Quando martedì ci siamo salutati Enrico mi ha detto: Ci vediamo giovedì (ieri,ndr), mi prendo solo un giorno a Ferragosto per un giro in montagna. E poi è andata così». Lorenzo Franco è professore associato di Chimica e Fisica al Dipartimento di Scienze Chimiche. Ed è il professore che Enrico Cescon, il ventottenne trevigiano morto durante un'escursione sulle montagne vicentine, aveva scelto come supervisore alla tesi di dottorato che avrebbe concluso nelle prossime settimane. Ieri ne avrebbero dovuto discutere ancora: avevano l'ennesimo appuntamento. «Non ci potevo credere, quando sono arrivato in Dipartimento e mi hanno detto di quanto era successo ad Enrico», ricordava ieri il professor Franco. Con le parole rotte da lunghi silenzi. «Enrico era studente del corso di dottorato in Scienza, Ingegneria dei materiali delle nanostrutture, diretto dal professor Giovanni Mattei. Stava lavorando ad una ricerca su materiali che hanno un utilizzo previsto nelle nuove forme di fotovoltaico continua il docente Ormai era arrivato alla conclusione del suo percorso di studi, questi giorni li passavamo sempre qui in dipartimento a discutere su come sistemare e limare la sua tesi finale».

Una conoscenza, quella tra il professor Franco ed Enrico Cescon, che risaliva a ben prima del dottorato di ricerca. «Ero stato il suo supervisore anche nella tesi di magistrale in Scienze dei Materiali precisa Si era laureato con 110 e lode. A quel punto gli avevo suggerito di provare il dottorato. Durante questi tre anni era coinvolto in diversi progetti e con il suo operato si era guadagnato un ruolo di punta nel dipartimento di Scienze Chimiche. Era uno dei migliori che ho avuto, con una capacità intellettiva superiore alla media. Mi sottoponeva problemi che mi mettevano anche in difficoltà».

Il suo futuro, Enrico, lo vedeva all'esterno, una volta concluso il dottorato, per mettere ancora più esperienza sulle spalle e poi provare la carriera accademica in Italia: «Aveva già preso contatti importanti con laboratori di ricerca in Germania, Belgio, Stati Uniti o in Arabia Saudita con cui aveva iniziato una collaborazione conferma il professor Franco Sono sicuro, avrebbe dato ottima prova di sé. Ora sarà mio compito cercare di istituire qualche forma di prosecuzione sia della memoria, sia del suo lavoro, è il testamento che lui lascia». Nel pomeriggio di ieri, anche il cordoglio del rettore, Rozario Rizzuto: «C'è grande dolore in Ateneo per la scomparsa di Enrico Cescon. Un ragazzo costante nel suo impegno e brillante dottorando della nostra Università, che avrebbe discusso la sua tesi di dottorato a settembre: così lo ricordano i colleghi del dipartimento di Scienze Chimiche dove lavorava, rimasti sconvolti dalla notizia afferma Rizzuto A nome mio, e di tutta la comunità dell'Ateneo patavino, le condoglianze a parenti e amici».
Nicola Munaro
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Il Gazzettino