Il Rettore: «Adesso dovremo scegliere un altro Comune»

Il Rettore: «Adesso dovremo scegliere un altro Comune»
«Esclusa radicalmente l'opzione di ristrutturare o rifare l'esistente in loco, occorre realizzare una struttura completamente nuova per concezione, innovazione edilizia e...

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«Esclusa radicalmente l'opzione di ristrutturare o rifare l'esistente in loco, occorre realizzare una struttura completamente nuova per concezione, innovazione edilizia e tecnologica, che consenta ad una delle migliori Scuole mediche d'Europa di dispiegare appieno la vocazione formativa, di ricerca avanzata e di assistenza qualificata».

Così il rettore Giuseppe Zaccaria, per suo stesso dire rappresentante di un'istituzione, l'Università di Padova, «che sul tema del nuovo policlinico universitario si è sempre mantenuta coerente alle posizioni iniziali, via via confermate nel corso degli anni», si era espresso ieri mattina nel corso del summit a Palazzo Balbi che ha deciso le sorti della sanità padovana. Profonda delusione nelle sue parole, a conclusione della seduta assembleare, per il dichiarato tramonto di quel sogno incardinato su Padova Ovest. «Prendiamo atto del fatto che con l'incontro in Regione il Comune di Padova ha determinato il blocco delle procedure amministrative e del progetto di realizzazione del nuovo ospedale policlinico a Padova Ovest, così come già deliberato dagli enti sottoscrittori con l'accordo di programma del 2 luglio 2013. D'altra parte - ha commentato Zaccaria nel pomeriggio - nel corso del medesimo incontro è stata ulteriormente ribadita l'irrealizzabilità della riproposizione della proposta, ora avanzata dal sindaco di Padova, di una ristrutturazione dell'esistente nell'attuale sede ospedaliera, a suo tempo già scartata dalla Commissione regionale perché eccessivamente costosa, a rischio archeologico, improponibile dal punto di vista urbanistico, prolungata nel tempo per 20 anni, fonte di notevolissimi disagi per i pazienti e non in grado di dare la risposta in termini di qualità che un nuovo policlinico universitario deve dare alla sanità veneta e alla Scuola medica padovana per i prossimi 50 anni».
Per parte sua l'Università di Padova, in accordo con quanto dichiarato dal presidente Zaia e cioè che «continueremo a perseguire l'obiettivo del nuovo policlinico universitario», ha riaffermato con forza l'assoluta imprescindibilità della realizzazione di un polo completamente nuovo, in grado di tenere alta l'eccellenza della sanità veneta di fronte alle sfide di una domanda europea e alle esigenze di una Scuola medica tra le primissime a livello internazionale.

«Le responsabilità del blocco di un progetto ormai ad uno stadio avanzato - ha riflettuto il rettore - sono del tutto chiare e non certo ascrivibili all'Ateneo. Poiché è chiaramente emersa la non disponibilità del sindaco a qualunque altra collocazione della nuova struttura all'interno del Comune, è giocoforza che assieme alla Regione si vagli la possibilità di diversa collocazione in un Comune limitrofo. I tempi di questo vaglio devono essere i più rapidi possibile perché è incredibile che sia azzerata e torni al punto di partenza una vicenda politica e amministrativa di grandissima rilevanza istituzionale per il futuro di Padova e dei padovani iniziata nel 2006. I padovani - ha concluso Zaccaria - non potrebbero che essere pesantemente penalizzati dal rimanere indietro rispetto ad altre città della nostra Regione».
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Il Gazzettino