Il restauro del Ponte diventerà un evento

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È iniziato ieri mattina un nuovo ciclo di indagini sullo stato di salute del Ponte degli Alpini. Prima di procedere con l'analisi delle parti lignee, la ditta specializzata, la Foppoli Moretta di Tirano (So), ha scannerizzando il monumento per costruirne un modello tridimensionale e procedere poi con simulazioni e proiezioni. La prossima settimana, gli esperti-acrobati dello stesso studio valtellinese si caleranno e saliranno sul monumento per verificare, attraverso strumenti all'avanguardia, lo stato di salute dei pannelli lignei. I dati raccolti, come quelli del monitoraggio dello scorso anno, saranno consegnati all'università di Padova, dipartimento di ingegneria civile guidato dal prof. Claudio Modena, al quale si è appoggiato il Comune per la diagnosi. La collaborazione con l'ateneo costa alla municipalità 39.411 euro, quasi la metà dei quali destinata a finanziare una borsa di ricerca all'interno del progetto Master Erasmus Mundus.

Nel frattempo, come anticipato dall'assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo, il Comune pensa ad un'azione di "marketing turistico culturale": il consolidamento e restauro del Ponte potrebbe diventare un percorso da esporre al pubblico. «L'idea è quella di documentare le fasi dell'operazione e di raccogliere il materiale prodotto dalle ispezioni - ha spiegato Campagnolo - Stiamo valutando l'ipotesi di installare un punto informativo dove cittadini e turisti possano seguire i passaggi. Allo stesso tempo, il materiale costituirà un archivio, una sorta di memoria storica dei lavori eseguiti, da divulgare tramite un'esposizione in Museo».

Questo dunque il risvolto culturale della consistente operazione che dovrebbe concretizzarsi la prossima estate con l'apertura del cantiere, per una spesa non ancora quantificata, ma che potrebbe superare i 2 milioni di euro. Che il Ponte degli Alpini attiri attenzione ed interesse lo confermano le aziende e i privati che si stanno facendo avanti per partecipare al progetto, tra queste anche la Federlegno. «Si sta prendendo in considerazione l'idea di ripristinare il progetto del Palladio, che prevedeva di legno anche il piano di calpestio della struttura - ha chiarito l'assessore - risulterebbe più leggero dell'attuale». «Finora l'approccio alla questione era sempre stato a spot, invece credo sia opportuno procedere in maniera sistematica - ha concluso Campagnolo - Il cantiere sarà condizionato dalla portata del fiume e dagli eventi atmosferici e i lavori interesseranno una campata per volta, come imposto dal Genio civile».(((forinr))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino