IL REPORT PADOVA Inizia timidamente a calare il numero dei ricoveri nelle terapie

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IL REPORTPADOVA Inizia timidamente a calare il numero dei ricoveri nelle terapie intensive del padovano: nel giro di 24 ore si contano cinque pazienti in meno, passando da 89 a 84...

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IL REPORT
PADOVA Inizia timidamente a calare il numero dei ricoveri nelle terapie intensive del padovano: nel giro di 24 ore si contano cinque pazienti in meno, passando da 89 a 84 posti letto occupati. «Sempre meno ultraottantenni si ammalano di Covid, finendo in ospedale in gravi condizioni. É merito della campagna vaccinale in corso». L'annuncio è del professor Andrea Vianello, direttore della Fisiopatologia respiratoria e coordinatore della Terapia subintensiva Covid dell'Azienda ospedaliera.

Dopo difficili settimane, in via Giustiniani si intravede all'orizzonte uno spiraglio di luce. Secondo l'ultimo bollettino emesso da Azienda Zero sull'andamento della pandemia, tra giovedì e venerdì si registrano 231 nuovi casi e sette vittime del Covid in provincia di Padova. Scendono a 7.709 i positivi al tampone, meno 248 rispetto la precedente rilevazione. I dati testimoniano che la pressione ospedaliera si sta allentando: i ricoveri si fermano a 431 in tutta la rete ospedaliera padovana, diciannove in meno nelle 24 ore. In Azienda ospedaliera i pazienti assistiti nei reparti sono 142 (-7), mentre quelli nelle rianimazioni sono 29 (-3). «A partire da giovedì stiamo osservando un calo di ingressi di nuovi pazienti nella nostra terapia semi intensiva spiega il professor Vianello - La stessa tendenza si riscontra anche nel Pronto Soccorso Covid, gestito dal collega Vito Cianci. Per la prima volta dopo tanto tempo, stiamo tirando un sospiro di sollievo. É ancora presto per dare una lettura definita del fenomeno, per ora si parla di percezione ottimista. Le proiezioni sembrano dire che siamo prossimi alla discesa dei ricoveri».
L'ORGANIZZAZIONE
Lo specialista gestisce 32 posti letto Covid, che fungono da passaggio intermedio tra Malattie infettive e Rianimazione. Circa venti giorni fa, per far fronte alla crescente richiesta, la semi-intensiva ha raddoppiato la sua dotazione. Ai soliti 18 posti letto all'ottavo piano del Monoblocco, se ne sono aggiunti altri 14 al settimo piano. Nonostante i doppi turni e la fatica, medici e sanitari non mollano. «Da un paio di giorni abbiamo sempre tre o quattro posti letto liberi sottolinea il professor Vianello -, mentre fino a poco tempo fa risultavano sempre tutti esauriti a fine turno». Tante le differenze rispetto alla prima ondata. «Se tra marzo e giugno 2020 abbiamo assistito 120 pazienti continua in questa seconda ondata siamo arrivati a quasi 500. Ora abbiamo le idee più chiare anche sulle caratteristiche di chi si è ammalato gravemente. Nella prima ondata l'età media dei ricoverati in semi-intensiva era 69 anni, oggi è scesa a 59 anni. Lo scarto è molto significativo, si parla di ben dieci anni in meno».
LA CAMPAGNA

La campagna vaccinale sembra influire positivamente sull'andamento delle degenze ospedaliere. «Mi ha colpito molto un fatto aggiunge Vianello fino a qualche settimana fa avevamo in carico molti ottantenni, ora sono davvero pochi. L'ipotesi più plausibile è che la vaccinazione tra la popolazione anziana stia iniziando a dare i suoi frutti. Evidentemente sta iniziando a crearsi uno scudo protettivo. Siamo ancora lontani da una vaccinazione di massa della popolazione, ma l'augurio è di arrivarci al più presto». La mortalità nelle terapie intensive Covid dell'Azienda ospedaliera oscilla tra il 15 e il 16%, la metà rispetto alla media regionale e un terzo rispetto a quella nazionale.
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino