CROCETTA DEL MONTELLO Il loro traguardo potrebbe essere equivalente a quello dei tre fratelli Basso di Crespano e Possagno che,...
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Il loro traguardo potrebbe essere equivalente a quello dei tre fratelli Basso di Crespano e Possagno che, un lustro fa, arrivarono a sommare trecento anni di vita. Loro intanto sono sulla buona strada: l'altra settimana i due fratelli Buziol di Ciano del Montello si sono ritrovati per festeggiare le novanta primavere di Eugenio. Il più piccolo dei due, mentre Pietro ha già raggiunto la bella età di 98 anni. Entrambi in buona salute, per questa speciale ricorrenza hanno voluto attorno a sé figli, nipoti e pronipoti. Accomunati da destini pressoché simili, Pietro ed Eugenio sono cresciuti sul Montello rimanendo orfani da giovani.
L'EMIGRAZIONE
Viste le difficoltà, hanno deciso di emigrare all'estero in cerca di un futuro migliore. Così Pietro ha preso la via dell'Australia, dove ha pure formato una famiglia che è cresciuta con l'arrivo delle tre figlie Giuseppina, Graziella ed Annalucia. Rientrato a Crocetta si è costruito una casa, dove vive tuttora accudito da due figlie. Per il neonovantenne Eugenio la patria d'emigrazione è stata la più vicina Svizzera, dove si è sposato con Ida e dove è nata la figlia Liana. A sua volta, come il fratello maggiore, Eugenio ha poi sentito il richiamo del paese natio ed è tornato. Grande lavoratore, si è sempre impegnato anche per aiutare varie associazioni della zona.
L'ATTIVITÀ
Ancora adesso leggere ogni giorno i quotidiani, va abitualmente in giro in sella alla sua bicicletta e, cosa assolutamente non scontata, ha da poco ottenuto il rinnovo della patente. Il segreto di tanta longevità dei fratelli Buziol? Sicuramente una forte fibra e l'aver lavorato duramente in momenti non facili come quelli successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Ma soprattutto «loro sono dei veri Razza Piave» assicurano i nipoti. Che l'aria del Montello e in generale di tutta la zona risulti salubre lo prova un fatto: non passa anno che la vicina Casa di Riposo Villa Belvedere di Crocetta non festeggi almeno un neocentenario.
Giulio Mondin
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Il Gazzettino