Il ragioniere eroe corso contro la morte

Il ragioniere eroe corso contro la morte
Il suo altruismo gli è stato fatale. Quando ha visto i corpi dei compagni distesi a terra, dopo che si era sprigionata all'interno dello stabilimento la nube mortale, è corso...

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Il suo altruismo gli è stato fatale. Quando ha visto i corpi dei compagni distesi a terra, dopo che si era sprigionata all'interno dello stabilimento la nube mortale, è corso loro incontro per soccorrerli, saltando su un pick-up. Ha perso così la vita, da eroe, Nicolò Bellato, che tutti affettuosamente chiamavano il ragioniere e con il quale tutti, quando entravano in azienda, si dovevano interfacciare.

Bellato, 28 anni, originario di Bellombra, abitava in via Allende. Aveva preso casa da circa tre mesi ad Adria assieme alla compagna Stefania, in via Brodolini. Dipinto come un ragazzo generoso, non si sarebbe neppure reso conto di rischiare la vita quando ha visto tramite i monitor installati nell'ufficio, alcuni colleghi a terra esanimi colpiti dalle esalazioni mortali. Senza pensare alle conseguenze, senza protezione alcuna, secondo le prime ricostruzioni, è andato incontro alla morte come un buon samaritano.
Oltre alla compagna, il 28enne lascia il padre Carlo e la madre Luisa Marani al momento della disgrazia lontani da casa. I genitori dello sfortunato giovane, infatti, sono rientrati, in città attorno alle 17, dal Parmense. Non è stato facile per i parenti rimasti in Polesine raggiungerli telefonicamente.

Bellato, dopo essersi diplomato all'istituto Maddalena, si era iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, ma non aveva completato il corso di studi abbandonando legge per un'occupazione. «Era un ragazzo solare ricorda - lo zio Moreno Tenani - Un grande lavoratore. Non era mai mancato un giorno dal lavoro. Era impiegato alla Coimpo con funzioni di ragioniere da circa sette. Non faceva grande vita sociale. Quando usciva, lo faceva con gli amici di sempre, con gli ex compagni di scuola e gli amici dell'infanzia». Bellato era nipote anche di Paolo Marani, titolare di Terrazza, in piazza. «Conoscevo bene Bellato per rapporti istituzionali molto stretti che abbiamo avuto negli ultimi anni - commenta il direttore sportivo del Ca' Emo Calcio Simone Ceccarello - La Coimpo infatti è il nostro sponsor da sempre».
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Il Gazzettino