Voglia di parlare pochissima. In vicolo Marco Polo - due palazzine che hanno visto giorni migliori e gli ingressi per le auto di un piccolo ed elegante condominio - i pochi...
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L'unico a regalare qualche dettaglio è un ragazzo di origine africana. Abita al secondo piano, proprio sotto l'appartamento delle due anziane: «Ho chiamato io il 112 - dice - ho sentito mio fratello gridare di chiedere aiuto. Mi hanno chiesto di andare a vedere al piano di sopra, qualcuno era in difficoltà». E fatta la rampa di scala il giovane si è trovato davanti Bruna, barcollante e ferita. Perdeva sangue, come dimostrano le impronte delle mani visibile vicino allo stipite della porta. Sono in basso, quindi vuol dire che la donna era per lo meno seduta a terra. Dopo poco sono arrivati i carabinieri, assieme all'ambulanza. «Se sono preoccupato? Sì» ammette il giovane.
Una prima ricostruzione parla di un blackout dopo le 19, per questo una delle anziane sarebbe uscita dall'appartamento: «Da me l'energia elettrica non è mancata - dice Perpetua, ragazza di origine africana che vive al primo piano - sono tornata a casa poco dopo le 19, il portone era aperto ma era tutto normale. Sono andata a letto e non ho sentito nulla. Solo verso l'una sono stata svegliata dal rumore». Tra i tanti movimenti di ieri, anche la convocazione dei carabinieri di un ragazzo italiano residente nella palazzina. Si è presentato accompagnato dall'avvocato Giuseppe Basso: il colloquio è durato pochi minuti. Poi se ne sono andati lasciando in sospeso tutti i dubbi e le domande. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino