IL RACCONTOVENEZIA «Eravamo all'altezza dei Gesuati, circa 500 metri prima di San Basilio, quando il pilota del Porto mi ha detto che dovevo tirare a sinistra». Andrea Ruaro non...
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VENEZIA «Eravamo all'altezza dei Gesuati, circa 500 metri prima di San Basilio, quando il pilota del Porto mi ha detto che dovevo tirare a sinistra». Andrea Ruaro non ha fiatato. Non ha chiesto perché. Ha eseguito l'ordine. E tutto sommato si deve a lui, e al suo collega che stava a poppa, se l'Msc Opera si è solo schiantata contro la motonave River Countess, fermandosi poi contro la banchina di San Basilio. Se Ruaro non avesse tirato a sinistra, la grande nave da crociera probabilmente sarebbe andata a sbattere già contro le Zattere. Perché era da prima dei Gesuati che era finita fuori controllo.
Del blocco dei comandi della Msc Opera Ruaro non era a conoscenza. Il suo compito era accompagnare la nave in Marittima. Lui con il rimorchiatore che trainava la nave a prua e il suo collega con un altro rimorchiatore a poppa della stessa nave. Ruaro, ovviamente, non poteva sapere quello che stava avvenendo nella plancia di comando della Msc. Ma nega categoricamente che il cavo di traino si sia spezzato: «Non si è rotto, assolutamente. È stato tagliato da quel che restava della plancia di comando della motonave River Countess dopo che questa è stata investita dalla Msc Opera».
LA RICOSTRUZIONE
L'intera vicenda l'ha poi ricostruita Davide Calderan, il presidente della Rimorchiatori Uniti Panfido che ha ottenuto la concessione dalla Capitaneria di porto per accompagnare le navi da crociera dentro e fuori la Marittima. «Quando è stata all'altezza della chiesa del Redentore - dice Calderan - la Msc Opera aveva il motore bloccato, con timone verso dritta, ma in spinta. La velocità cioè aumentava, come si vede nei tracciati Ais, da 5,5 nodi, ai 6,9 nodi di quando è stata all'altezza delle Zattere. I due rimorchiatori che la guidavano, l'Ivone C e l'Angelina C, hanno cercato di frenarla, ma la nave continuava ad accelerare, fino a quando, alla Marittima vecchia, il cavo di traino dell'Angelina è stato tranciato dall'impatto con la plancia del battello turistico, il River Countess, fermo al molo, e la nave ha proseguito verso la banchina».
I PRECEDENTI
Incidenti in passato ce ne sono stati, c'è chi ricorda quello tragico del 24 dicembre 1970 dove perse la vita Aldo Padoan, a bordo di un rimorchiatore, all'altezza di Punta della Dogana. Ma scontri come quello di ieri a San Basilio non se ne ricordano. Soprattutto perché la nave era fuori controllo. «Che potesse succedere un incidente simile non ce lo aspettavamo - dice il presidente della Rimorchiatori Uniti Panfido - le navi dovrebbero avere un sistema che permette di spegnere i motori in caso di avaria, non so esattamente perché non sia andata così».
Ma la soluzione delle grandi navi a Venezia, a detta dei rimorchiatori, quale potrebbe essere? «Quella individuata all'ultimo Comitatone - dice Calderan - Sistemare il canale Vittorio Emanuele e fare una nuova stazione Marittima a Marghera. Quella è la soluzione ideale».
Al.Va.
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Il Gazzettino