IL PUNTO VENEZIA Prima l'annuncio: «Appena ci sarà il vaccino, io lo

IL PUNTO VENEZIA Prima l'annuncio: «Appena ci sarà il vaccino, io lo
IL PUNTOVENEZIA Prima l'annuncio: «Appena ci sarà il vaccino, io lo farò». Poi la precisazione sul siero anti-Covid: «Immagino che in Italia non sarà obbligatorio e in...

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IL PUNTO
VENEZIA Prima l'annuncio: «Appena ci sarà il vaccino, io lo farò». Poi la precisazione sul siero anti-Covid: «Immagino che in Italia non sarà obbligatorio e in Veneto sarà sicuramente su base volontaria». Ma con una postilla: «La mia libertà finisce dove inizia la tua e la tua libertà finisce dove inizia la mia». Il governatore Luca Zaia, ospite ieri del programma L'aria di domenica su La7, sa già che da qui a gennaio dovrà fare i conti anche con i no-vax, per questo comincia a piantare i paletti: la somministrazione sarà lasciata alla libera scelta dei singoli (e per quanto lo riguarda il presidente della Regione ha già deciso), però nel rispetto reciproco fra le diverse posizioni in campo.

L'ANARCHIA
Nei giorni del vivace dibattito sull'efficacia e sulla sicurezza dell'immunizzazione, Zaia si schiera a favore. «Non sto facendo campagna per Big Pharma o altre stupidaggini. Penso semplicemente che, avendo studiato i vaccini, a differenza di qualcun altro che ne parla e non sa nemmeno cosa siano...». La conduttrice Myrta Merlino lo interrompe: sta forse parlando di Andrea Crisanti? «No sorride il leghista il professor Crisanti li ha studiati. Intendevo i negazionisti. Si deve prendere atto che questi vaccini sono stati testati da più di 70.000 persone. Siamo davanti a un'opportunità che è quella di mettere in sicurezza la vita delle persone». Ci sarà una campagna di sensibilizzazione, ma senza obblighi. «Quindi io rispetto le tue idee dice Zaia, rivolto idealmente a un no-vax ma tu non mi devi rompere le scatole se mi vaccino. Adesso invece diventa un problema anche dire che si fa il vaccino. Un po' è la disinformazione, un po' sono le fake news, un po' è l'anarchia, come davanti alle mascherine viste da alcuni come una forma di coercizione. I social hanno dato il premio Nobel a tutti: chiunque può parlare di vaccini, chiunque può parlare di sanità pubblica...».
IL PROCESSO
Quando ne parla uno scienziato, dovrebbe pesare le parole, torna intanto a ribadire Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco, che dovrà autorizzare il siero. Durante Mezz'ora in più su Rai3, il riferimento va ancora a quanto dichiarato da Crisanti: «È molto spiacevole ed è una bomba sulla credibilità di chi l'ha detto. Non è vero che per il vaccino Covid si siano saltate fasi di studio e non si può gettare discredito su tutto il processo, non ci sono state scorciatoie né devono esserci. Ma ho visto che in parte si è ravveduto». Il dg di Aifa circoscrive così il tema dell'obbligatorietà: «È un meccanismo delicato che va riservato solo in casi estremi, come al personale sanitario e al personale delle Rsa, ma deve essere usato con molta cautela perché occorre stimolare invece la responsabilità e la fiducia individuale fornendo informazioni adeguate». Quanto ai numeri dei soggetti che saranno immunizzati all'inizio del 2021, per il Veneto la stima è sull'ordine di grandezza del centinaio di migliaia, viste le cifre nazionali ricordate da Magrini: «Il commissario Domenico Arcuri ha annunciato l'arrivo di 3,4 milioni di dosi di vaccino in Pfeizer nella seconda metà di gennaio, il che equivale a un 1,7 milioni di persone vaccinabili con il primo dei vaccini. Il numero esatto di persone vaccinabili mese per mese lo sapremo solo a partire da metà gennaio, quando ci saranno le approvazioni».
L'AUTODIAGNOSI

Nel frattempo continua la discussione sul tampone in autodiagnosi. Criticato dal collega campano dem Vincenzo De Luca, il veneto Zaia prova a tenere il punto: «Parliamo di aspetti scientifici e seri, da non liquidare con battute. La sperimentazione confermerà se è valido o no. Ma negare oggi la possibilità di dare ai cittadini un test fai-da-te, vuol dire essere fuori dalla storia». Il presidente della Regione cita il precedente degli Stati Uniti, «perché la Food and drug administration (l'equivalente dell'Aifa, ndr.) ha approvato il primo vendibile al banco», peraltro a circa 50 dollari, contro i 3 euro stimati invece in Veneto. «Speriamo conclude Zaia che non si arrivi ultimi stavolta. Se il tampone fai-da-te sarà disponibile, lo sarà per tutti i cittadini italiani, non solo per i veneti».
A. Pe.
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Il Gazzettino