IL PROVVEDIMENTOROMA Niente ancora. Nemmeno ieri il decreto sulle semplificazioni, l'attesissimo provvedimento approvato il 7 luglio scorso salvo-intese, dopo un consiglio dei...
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ROMA Niente ancora. Nemmeno ieri il decreto sulle semplificazioni, l'attesissimo provvedimento approvato il 7 luglio scorso salvo-intese, dopo un consiglio dei ministri notturno durato oltre sei ore, non è stato pubblicato nemmeno ieri in Gazzetta Ufficiale. Contiene le norme che, secondo il governo, dovrebbero accelerare l'apertura dei cantieri e gli investimenti una volta che arriveranno i soldi europei del Recovery fund. I problemi, al momento, sarebbero due. Il primo è che la Ragioneria generale dello Stato non ha ancora bollinato, come si dice in gergo, il testo. Il compito dei tecnici è verificare che ogni norma di spesa abbia una copertura finanziaria. Il lavoro si è complicato perché, uscito dal consiglio dei ministri, il provvedimento si è arricchito di una ventina di articoli. E ancora arri vano sollecitazioni ad inserire altre norme all'interno del testo. Ieri è stato il turno dei tributaristi. Il loro istituto nazionale (Int), per mano del suo presidente nazionale Riccardo Alemann,o che è anche presidente dell'Osservatorio sulla fiscalità di Confassociazioni, è tornato sulla necessità di prorogare i versamenti collegati alla dichiarazione dei redditi al 30 settembre, chiedendo una norma da inserire nell'emanando decreto. Ma c'è anche un'altra ragione pe la quale il decreto non riesce ancora a vedere la luce. Se fosse pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, costringerebbe il Parlamento a un'apertura agostana. Se invece il testo dovesse arrivare alla fine del mese, i lavori potrebbero cominciare anche più avanti, verso la fine di agosto. Ieri, intanto, si è svolta al Nazareno una riunione con il ministro Roberto Gualtieri sulla riforma del fisco. Si tratta, hanno spiegato fonti Dem all'Ansa, di un primo incontro per iniziare a discutere di questo dossier, in vista dell'annunciata riforma. Erano presenti, tra gli altri, il vicesegretario Andrea Orlando e il viceministro Antonio Misiani. Si sarebbe parlato degli interventi possibili sul fronte fiscale, da un intervento sull'Irpef al taglio del costo del lavoro per le aziende, dopo il taglio del cuneo per i lavoratori partito a luglio.
A. Bas.
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Il Gazzettino