IL PROTAGONISTA FOLLINA «Ho visto un violino in una custodia. Ma io di musica

IL PROTAGONISTA FOLLINA «Ho visto un violino in una custodia. Ma io di musica
IL PROTAGONISTAFOLLINA «Ho visto un violino in una custodia. Ma io di musica so davvero poco. E un signore che chiedeva una camera d'appoggio». L'amicizia tra la famiglia Zanon...

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IL PROTAGONISTA
FOLLINA «Ho visto un violino in una custodia. Ma io di musica so davvero poco. E un signore che chiedeva una camera d'appoggio». L'amicizia tra la famiglia Zanon e Uto Ughi è nata così. Per caso. «Era in tour con i Solisti Veneti. Avevano un concerto in Abbazia e lui doveva riposare e prepararsi prima della serata. Ha visto un hotel, ha chiesto una camera. Sono passati ormai trent'anni, ma ogni anno il Maestro torna qui».

L'IDEA
Lo dice con un certo orgoglio Giovanni Zanon, patron (insieme al fratello e alle due sorelle) dell'Hotel Abbazia di Follina. Soprattutto perchè da quell'episodio è nato un evento che porta ogni anno il celebre solista a suonare nell'Altamarca e che lega la musica alla convivialità. Uto Ughi, infatti, sarà di nuovo protagonista in Abbazia venerdì 5 novembre con i Filarmonici di Roma. Il concerto è organizzato dall'associazione Spiritualità Arte e Cultura in Abbazia (info biglietti 346 4927714) ed è l'occasione per conoscere più da vicino il legame tra Follina e il violinista. «Dopo quella prima volta, Ughi quando era in tour con i solisti cercava sempre di passare da Follina. Quindi Manuela Gualandri, la manager che organizzava le stagioni dell'orchestra ci chiamava e prenotava. Il maestro si stava affezionando al contesto, non solo a noi».
LA STORIA
La storia, la bellezza del centro di Follina, l'acustica preziosa dell'Abbazia e il senso di spiritualità che si respira hanno fatto della tappa follinese un evento irrinunciabile per Ughi. Al punto che oggi il concerto rappresenta una delle date di punta del suo programma annuale. Ma non c'è solo la musica nel rapporto tra il violinista e la Val Sana. «Il maestro è stato un antesignano nel cogliere il potenziale delle Colline Unesco- prosegue Giovanni Zanon- per lui la collina è anche sinonimo di vita all'aperto. Quando viene per il concerto, si ferma sempre alcuni giorni in più e organizza camminate nei sentieri che circondano Follina. Io spesso lo accompagno». I borghi circostanti, le viti, sono da sempre l'attrazione nell'attrazione hanno avuto un grande ruolo nel ritorno annuale di Ughi. «Per questo quest'anno voglio che possa assaporare in anteprima alcuni scorci del nuovo Cammino Unesco, il primo che collega integralmente un sito patrimonio dell'umanità».
IL PROGETTO

Nel tempo il legame con la famiglia si è strutturato: le sorelle Zanon hanno deciso di creare l'evento musicale e di organizzare il rendez-vous fisso con Ughi e le diverse orchestre. Giovanni invece si occupa d'altro. «Non sono diventato competente nè conoscitore nel frattempo- ammette- io sono l'uomo dello sport. Con me il maestro fa passeggiate e sentieri. Diciamo che mi occupo di esaltare i vizi del mio ospite. La passione per l'aria aperta e per le passeggiate e quella per le degustazioni. Ogni anno approfondiamo il tema Prosecco Docg». Il programma della serata non è ancora reso noto, ma senza dubbio Ughi presenterà un repertorio settecentesco. Il maestro suonerà un Guarnieri del Gesù del 1744, forse uno dei più bei esemplari esistenti, dal suono caldo e dal timbro scuro, e uno Stradivari del 1701 denominato Kreutzer, perché appartenuto all'omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino