Il prof. Thiene: «Patologie strutturali in 8 casi su 10»

Il prof. Thiene: «Patologie strutturali in 8 casi su 10»
L'ESPERTOPADOVA Era stato lui ad accertare le cause della morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, il cui cuore avrebbe rallentato fino a fermarsi. Il professor Gaetano...

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L'ESPERTO
PADOVA Era stato lui ad accertare le cause della morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, il cui cuore avrebbe rallentato fino a fermarsi. Il professor Gaetano Thiene, luminare delle patologie cardiache negli sportivi e delle morti improvvise nei giovani atleti, direttore del Centro di patologia vascolare dell'Università di Padova, allarga le braccia di fronte all'ennesima vita in fiore stroncata nel silenzio.

«Bisogna studiarli bene questi ragazzi, analizzare l'elettrocardiogramma, l'ecocardiogramma, qualcosa ci dev'essere. Quando si passa dal sonno alla morte, nell'80% dei casi ci sono patologie strutturali, nel 20% invece si tratta di anomalie funzionali della stabilità elettrica del cuore, di aritmie non necessariamente riconducibili a patologia o malformazione. Per capire - sottolinea il prof. Thiene - bisogna analizzare la storia clinica del singolo, valutare se ci sono stati dei segnali, degli eventuali campanelli d'allarme».
In quattro casi su cinque il responsabile è un problema cardiaco con una malattia purtroppo silente, altrimenti non si spiegherebbe come mai queste persone sono capaci di fare prestazioni sportive così elevate senza manifestare alcun segno di mancanza di respiro, dolore o palpitazioni. «Ahimè la morte improvvisa rappresenta, spesso, ancora adesso il primo e l'ultimo sintomo di malattia», rileva lo specialista. Ora nel sedicenne si procederà ad autopsia. «Al giorno d'oggi la sala autoptica non deve più essere la sala ove trovare la causa delle morti improvvise ma siano i laboratori di cardiografia, elettrocardiografia, imaging, risonanza magnetica i luoghi deputati a riconoscere in vita le alterazioni: sia possibile quindi fare una prevenzione e una cura. Insomma, fondamentale è poter agire prima che sia troppo tardi senza aspettare l'informazione tardiva data dall'autopsia».
Federica Cappellato
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Il Gazzettino