IL PRESIDENTE BELLUNO Eppur si muove. È passato un anno abbondante dal referendum

IL PRESIDENTE BELLUNO Eppur si muove. È passato un anno abbondante dal referendum
IL PRESIDENTEBELLUNO Eppur si muove. È passato un anno abbondante dal referendum autonomista. Ma il primo tassello è stato messo. E per Palazzo Piloni il 21 novembre rischia di...

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IL PRESIDENTE
BELLUNO Eppur si muove. È passato un anno abbondante dal referendum autonomista. Ma il primo tassello è stato messo. E per Palazzo Piloni il 21 novembre rischia di essere più storico del 22 ottobre. È il giorno della Madonna della Salute. Forse diventerà il giorno dell'autonomia, la vera salute per una terra di montagna. «L'inserimento della Provincia nell'accordo Stato-Regione è il coronamento di un lavoro lungo e impegnativo - commenta il presidente di Palazzo Piloni, Roberto Padrin -. Ringrazio tutti i deputati bellunesi, la Regione Veneto e l'assessore Bottacin per aver supportato questo percorso. Ringrazio soprattutto il ministro Stefani che ha subito posto l'attenzione sul referendum provinciale del 22 ottobre, in parallelo con quello della Regione Veneto. Ora il percorso dovrà essere riempito di contenuti, da definire in un prossimo incontro tecnico». I contenuti sono quelli della legge Delrio (sì, proprio la riforma che ha quasi ammazzato le Province). La parola magica è cura strategica del territorio. Che per la montagna significa avere a disposizione misure particolari. «Concretamente adesso dobbiamo mettere l'accento su alcune funzioni - continua Padrin -. Dobbiamo partire dalla cura strategica del territorio e definire di cosa si tratta dal punto di vista normativo. Ecco perché è importante la nostra partecipazione diretta al futuro tavolo tecnico dell'intesa Stato-Regione. Tra l'altro il maltempo ha messo a nudo la fragilità del nostro territorio e la necessità di una cura strategica». La Provincia ha le idee chiare su cosa è cura e cosa è strategia. E sta già lavorando per farsi trovare pronta. Va letto in questo senso sia la riqualificazione della struttura di Palazzo Piloni, con figure professionali. «Si è parlato anche di una possibile riforma costituzionale che metterebbe Belluno al pari di Trento e Bolzano - conclude Padrin -.

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Il Gazzettino