IL PIANO VENEZIA Il suo «Himalaya», prendendo in prestito le parole

IL PIANO VENEZIA Il suo «Himalaya», prendendo in prestito le parole
IL PIANOVENEZIA Il suo «Himalaya», prendendo in prestito le parole del dotto Luca Sbrogiò, direttore del dipartimento di Prevenzione e architetto della campagna vaccinale...

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IL PIANO
VENEZIA Il suo «Himalaya», prendendo in prestito le parole del dotto Luca Sbrogiò, direttore del dipartimento di Prevenzione e architetto della campagna vaccinale dell'Ulss 3, l'azienda Serenissima l'ha vissuto settimana scorsa quando erano diventati straordinaria normalità la somministrazione di oltre 6mila vaccini al giorno negli hub, a cui aggiungere i sieri iniettati dai medici di medicina generale. «Adesso da quel picco - continua Sbrogiò - stiamo scendendo e ci assestiamo su livelli inferiori di 5mila vaccinazioni al giorno: per carità sono comunque tanti, ma avessimo i vaccini potremmo inocularne di più ogni giorno, come abbiamo dimostrato».

Peccato che adesso - come anticipato nei giorni scorsi dal presidente di Regione, Luca Zaia - i vaccini inizino a scarseggiare e anche la poderosa macchina dell'Ulss 3, con il mega hub del PalaExpo a guidarne le magnifiche sorti e progressive, ha dovuto diminuire i giri. «E sì - è la versione di Sbrogiò - che sui 540mila vaccinabili dell'Ulss 3 sono stati immunizzati in 203.176mila tra prime e seconde dosi, o dosei uniche di Johnson&Johnson. Vuol dire tra il 30 e il 40% della popolazione ed è un buon risultato perché all'inizio si viaggiava sui mille vaccini al giorno. Se ci dessero 6mila vaccino al giorno, nel giro di due mesi facciamo la prima dose per tutti»
IL CALO
Cinquemila vaccini al giorno vogliono dire mille iniezioni in meno nelle ore di apertura delle sedi. Che, spalmati in una settimana, si traducono in 7mila sieri non iniettati: come perdere una giornata di lavoro, ai ritmi della settimana scorsa, quella in cui si era toccata la vetta dell'Himalaya delle immunizzazioni. «La situazione è questa - spiega ancora il direttore del dipartimento di Prevenzione - Certamente l'operazione dell'allungamento della seconda dose di Pfizer e Moderna a 42 giorni invece che 21 permetterà, verso la fine di maggio, di avere più dosi per ampliare la platea delle persone che hanno ricevuto almeno la prima parte del vaccino». Da qui al 9 giugno infatti sono garantite tra le 20 e le 25mila fiale di Pfizer ogni settimana (di solito il mercoledì) comunque inferiore a quelle arrivate finora ma «che comunque ci permette di erogare 5mila vaccini al giorno. Al Pfizer, che riceviamo in dosi maggiori, si devono aggiungere alcuni sieri di Moderna, altri di Johnson&Johnson, che hanno la particolarità di essere monodosi, quindi una fiala un vaccinato completo, e poi le seconde dosi di AstraZeneca. Ma vanno calcolati - aggiunge Sbrogiò - anche le farmacie e i medici di base che continueranno a somministrare i sieri e devono avere le scorte di vaccino per programmarsi».
LE COORTI
E adesso, con le decadi dagli ottantenni ai cinquantenni in via di completamento (il grafico in alto cristallizza la situazione) entro pochi giorni il portale di prenotazione si aprirà anche ai quarantenni, che da lunedì potranno vaccinarsi.
«All'inizio - annuncia Sbrogiò - faremo come con i cinquantenni, mettendo a disposizione dei quarantenni i pochi slot rimasti scoperti nella prossima settimana. Attendiamo però le definizioni del dettaglio a livello regionale e nell'arco di poco saremo in grado di aprire. Già domani (oggi, nel giorno in cui al PalaExpo arriva il commissario per l'emergenza, il generale Francesco Figliuolo, ndr) ci metteremo al lavoro per aprire riconvertendo gli slot finora dedicati agli over50 e da loro non occupati».
IL BILANCIO

Intanto ieri il bilancio, limitato solo alle 8, ha riportato 46 nuovi casi e la riduzione a 173 dei ricoveri. Tre i decessi per 1.990 in totale.
Nicola Munaro
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Il Gazzettino