IL PIANO ROMA Non sarà un liberi tutti, ma una lenta e graduale ripresa.

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IL PIANOROMA Non sarà un liberi tutti, ma una lenta e graduale ripresa. L'ipotesi è che si cominci dopo il lungo ponte del 25 aprile e del primo maggio, il test a maggiore...

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IL PIANO
ROMA Non sarà un liberi tutti, ma una lenta e graduale ripresa. L'ipotesi è che si cominci dopo il lungo ponte del 25 aprile e del primo maggio, il test a maggiore rischio per gli italiani. Anche se, già tra venerdì e sabato prossimi, il governo emetterà un nuovo decreto con decorrenza dal 14 aprile, con il quale deciderà di consentire la riapertura di alcune attività produttive, in particolare quelle della filiera alimentare e farmaceutica. Ripresa possibile anche per le aziende meccaniche. Ma per tutte varrà il rispetto delle condizioni di sicurezza, dunque sistemi di protezione personale e distanze di un metro. In assenza dei quali non ci sarà l'autorizzazione.

Più lunghi i tempi per la vera seconda fase, e in particolare per tutto ciò che riguarda la libertà di movimento per i cittadini. «L'auspicio è che sia tutto improntato alla massima cautela», ha ribadito il direttore delle malattie infettive dell'Iss Giovanni Rezza. E infatti, il vero freno arriva proprio dagli esperti, per nulla convinti del fatto che la curva del contagio continuerà a rallentare.
Per questa ragione si tenta di correre ai ripari, sviluppando tutte quelle iniziative di possibile contrasto, a cominciare dall'app per il tracciamento dei cittadini. Oggi il ministro dell'Innovazione Paola Pisano e il garante per la privacy Antonello Soro verranno sentiti in Commissione trasporti, proprio sull'argomento. Sono attesi gli esiti dell Commissione di esperti messi in campo per selezionare il progetto più adeguato. Tre in particolare i favoriti: la Fondazione Bordoni, la Vetrya di Orvieto, e il Mit (Massachusetts institute of Technology), quest'ultima un'app estera, nel cui progetto figurano un italiano e le università. L'Italia sembra orientata a seguire le indicazioni che stanno emergendo in ambito Ue. Per questo potrebbe essere preferito un meccanismo che passi via bluetooth piuttosto che alla persona. Il gps, infatti, altro sistema di geolocalizzazione usato da google e per le auto, potrebbe essere maggiormente invasivo. E comunque i dati, dopo aver transitato nei nostri data base, verrebbero inviati in America, da dove il sistema proviene. Altro tema sul quale si aspetta un orientamento univoco, è quello dell'uso obbligatorio delle mascherine e dei guanti per la fase 2. «La stessa Oms ha più volte cambiato opinione - ammette ancora il professor Rezza - Il mio parere è che se entro in luogo pubblico affollato dove non c'è distanziamento sociale, allora la mascherina va usata come protezione per tutta la popolazione».

Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino